I pesci vivono in un ambiente che non ci è familiare e dobbiamo essere molto preparati se vogliamo prendercene cura. Le creature d’acqua, oltre a possedere un fascino indiscusso, hanno un modo di comunicare che sfugge ai non iniziati.
È compito nostro leggere i segnali mandati dai nostri amici subacquei per indicare che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Comprendere se un pesce è malato è essenziale per la salute del nostro personale ecosistema che abbiamo creato.
Malattia dei punti bianchi (Ichthyophthirius multifiliis )
Questa malattia è una delle più comuni negli acquari. È causata da un parassita e provoca la comparsa di piccoli punti bianchi millisimali sul corpo del pesce. Può causare perdite significative, se non individuata per tempo. Il primo segnale che noteremo è un’agitazione anomala dei pesci che potrebbero iniziare a saltare sopra la superficie dell’acqua.
I pesci assumono inizialmente un colorito grigiastro prima di ricoprirsi delle famigerate macchie bianche. Più la malattia progredisce, più i pesci restano immobili o si muovono lentamente. In un secondo tempo cominciano ad avere difficoltà a respirare. Con il passare dei giorni le squame potrebbero staccarsi.
La morte dei pesci può avvenire rapidamente. Se la temperatura dell’acqua dell’acquario è di 25°C, possono trascorrere solo 3-4 giorni tra il cambiamento nel comportamento dei pesci e la loro morte. Può però succedere che i pesci sopravvivano all’infezione, producendo anticorpi capaci di bloccare la progressione dei parassiti.
Possiamo intervenire contro la malattia dei puntini bianchi direttamente in acquario, poiché il parassita non solo infesta i pesci, ma anche il fondo della vasca. Dobbiamo aumentare la temperatura dell’acqua a 28–30° C (ricordiamoci di informarci se i nostri pesci e le piante sopportano questa temperatura prima di farlo). Cerchiamo di effettuare un cambio dell’acqua per almeno il 30% e aspiriamo il fondo (anche qui potrebbero annidarsi i parassiti).

Oodiniasi o malattia del velluto
Questa malattia cambia anche l’aspetto del pesce. È causata da piccoli parassiti. Una moltitudine di punti gialli o dorati (visibili con un’illuminazione normale o forte; se l’illuminazione è scarsa appariranno verdastri) ricoprono i pesci. Il pesce sembra ricoperto di velluto, da qui il suo nome. I punti sono più piccoli rispetto a quelli della malattia dei punti bianchi
Anche in questo caso il pesce avrà problemi di respirazione. Le branchie sono rosse. L’animale appare stranito rispetto all’ambiente circostante e mostra un insolito carattere pauroso. E come nel caso della malattia dei punti bianchi, il pesce finisce per diventare apatico. Per cercare di rimuovere i parassiti dalla pelle, i pesci si grattano sulle superfici dure dell’acquario. Essendo una malattia altamente contagiosa, il pesce infettato andrebbe isolato tempestivamente e sottoposto a cura farmacologica.
Fusarium o malattia delle pinne
Questa malattia batterica colpisce le pinne, più spesso la pinna caudale. Nella fase iniziale sulla punta appare un bordo opaco o bianco latte. Man mano che la malattia progredisce, l’aspetto diventa lacerato. Il pesce perde il colore, diventa apatico, non mangia più e si isola.
I responsabili di questo male sono i batteri Aeromonas, Pseudomonas o Vibrio. La loro proliferazione è dovuta a carenze di ossigeno, PH non adatto o acqua inquinata. Anche l’avitaminosi si verifica con un deterioramento corporeo.
Accade se i pesci sono carenti di vitamine essenziali, a causa di una dieta povera o sbilanciata, o ancora a situazioni di stress prolungato, visibile con una diminuzione dell’appetito, letargia, perdita di peso, cambiamenti nel colore o nella pigmentazione della pelle, difficoltà respiratorie e, raramente, deformazioni della colonna vertebrale.
Naturalmente esistono altre malattie la cui manifestazione è talmente ovvia che anche i meno esperti sono in grado di intervenire per tempo. Le infezioni fungine possono causare la comparsa di macchie bianche cotonose sulla pelle del pesce. I batteri possono causare ferite aperte sul corpo del pesce. Se un pesce soffre di idropisia, il suo corpo si gonfia e le sue squame diventano erette. Anche tumori e varie escrescenze possono apparire in modo anomalo, causati da virus.
Alcuni mali, invece, sono silenti e specialmente all’inizio bisogna stare attenti ai dettagli per capire se un pesce è malato, perché alcuni comportamenti non sono necessariamente segni di una malattia, poiché possono scaturire anche da una situazione stressante, un cattivo ambiente o un’alimentazione inadeguata.
Le red flags da tenere sotto controllo nel nostro acquario
Se notiamo che un pesce mostra un cambiamento nel comportamento, osserviamolo più attentamente del solito. Potrebbe iniziare a nuotare in modo irregolare, rimanere costantemente sul fondo dell’acquario quando non è sua abitudine o rimanere sulla superficie dell’acqua cercando di aspirare aria.
Un pesce che rifiuta di mangiare o ha una significativa diminuzione dell’appetito potrebbe essere malato. Allo stesso modo, un pesce che ha difficoltà a respirare con le pinne che spesso rimangono strette contro il corpo, non sta bene. Se un pesce perde peso mentre mangia normalmente, qualcosa non va. Infine, un cambiamento nell’aspetto delle feci (colore, lunghezza, consistenza) può essere indicatore di una malattia.
Osserviamo sempre un protocollo precauzionale nei casi dubbi. Non è sempre facile sapere se un pesce è malato oppure no. Ecco perché è fondamentale seguire un protocollo preciso, se non sappiamo esattamente quale sia lo stato di salute di un pesce.
Sarebbe utile allestire un acquario di quarantena: separato dall’acquario principale, deve fornire l’ambiente adatto ai pesci. Questo non è un acquario economico e deve essere riempito con acqua di buona qualità. Il ciclo dell’azoto va stabilito prima di introdurre i nuovi pesci nell’acquario principale.
La durata consigliata della quarantena varia da due a quattro settimane. Durante questo periodo, i pesci devono essere attentamente monitorati per eventuali segni di malattia. Se, dopo il periodo di osservazione, il pesce appare sano, è possibile introdurlo nell’acquario principale. Cerchiamo sempre di mantenere standard di qualità alti nel nostro acquario, avendo cura dell’acqua, delle piante, dei pesci e di tutto ciò che permette all’ecosistema di vivere e proliferare.