È morto Magawa, il ratto eroe di APOPO, l’organizzazione non governativa che in Africa bonifica i campi minati con il fiuto dei roditori giganti. L’HeroRAT, che aveva otto anni ed era sano, è spirato durante il sonno.
Era il novembre 2013 quando all’Università dell’Agricoltura di Sokoine, in Tanzania, nacque un cucciolo di Cricetomys ansorgei, chiamato poi Magawa. La carriera di questo ratto era cominciata proprio tra le aule della facoltà universitaria. L’animale aveva imparato a sfruttare il suo incredibile senso dell’olfatto per intercettare gli esplosivi. Il percorso per diventare HeroRATs era – ed è tutt’oggi – lungo e faticoso. Ed ecco perché il training di questo mammifero era durato ben tre anni. Solo nel 2016, Magawa si era trasferito a Siem Reap, in Cambogia, così da iniziare la sua missione in totale sicurezza. Sì, perché il benessere dei roditori è prioritario per i ricercatori di APOPO: solo i ratti che superano con profitto tutti gli step partono al fronte.
Magawa era in “pensione” dopo avere fiutato oltre 100 mine terrestri. Proprio per questo, a settembre 2020, “The People’s Dispensary for Sick Animals” (PDSA), ente di beneficenza veterinario della Gran Bretagna, lo aveva insignito di una medaglia d’oro al valore. Ed ecco perché APOPO considerava Magawa il più importante HeroRAT dell’organizzazione. Il contributo di questo gigante buono aveva aiutato gli abitanti della Cambogia a vivere senza il timore di saltare in aria a causa degli ordigni ancora sottoterrati.
Come dichiara il team di APOPO:
«Tutti noi siamo addolorati per la perdita di Magawa, ma siamo grati per l'incredibile contributo che ha dato. È grazie a tutti voi che Magawa lascia un'eredità indelebile nelle vite che ha salvato come topo addestrato a fiutare le mine in Cambogia. Grazie a tutti dal profondo del cuore per il vostro sostegno in questo momento difficile».
Non solo mine
Oltre a sminare un’area grande quanto un campo da tennis in poco meno di 30 minuti, il fiuto degli HeroRATs si è rivelato utile perfino per diagnosticare la tubercolosi. Questi animali, che sono diversi dai topi, riescono a controllare 100 campioni di sangue in 20 minuti contro i quattro giorni di un tecnico di laboratorio. Un campione identificato dai Cricetomys ansorgei come positivo alla malattia viene analizzato poi secondo i criteri dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).