Appena una famiglia si è accorta di uno strano uccello in cantina, ha lasciato la porta aperta per tutta la notte. Il giorno dopo però il volatile era ancora lì, così i proprietari di casa hanno contattato il WWF Terre del Tirreno per aiutarli a mandare via “una civetta”. Siamo a Sant’Agata, nel comune di Massa Lubrense (Napoli), e il protagonista di questa storia è in realtà un allocco (Strix aluco). Questo pennuto, che è uno dei più grossi rapaci notturni della penisola sorrentina, è stato liberato in pochi minuti dagli animalisti. Il mistero non è stato però ancora chiarito: l’allocco si è rifugiato nella taverna per ripararsi dalla pioggia oppure durante la caccia a un topolino? Di certo, questo volatile ha caratteristiche differenti da una civetta.
Come spiega Claudio d’Esposito, Presidente WWF Terre del Tirreno,
«Si tratta sempre di rapaci notturni, specie protette che vengono confuse tra loro. Accade molto spesso. Viviamo in un mondo in cui sappiamo riconoscere tutti i modelli di smartphone o di automobili, ma non sappiamo distinguere una civetta da un gufo o da un allocco. La civetta è più piccola con gli occhi gialli, mentre l’allocco è grosso e tozzo, con piumaggio criptico grigio-beige e con gli occhi neri come il barbagianni. Quest’ultimo è inconfondibile, invece, per il piumaggio bianco crema. La presenza di questi splendidi animali nelle aree urbanizzate del nostro territorio, confermata dalle recenti osservazioni del WWF, assieme ad un’accresciuta sensibilità da parte dei cittadini, fa ben sperare nella loro conservazione».
Proprio per questo salvare ogni singolo allocco significa garantire la sopravvivenza della specie sul pianeta Terra. Anche perché Strix aluco può superare i 19 anni di età: un vero e proprio signore della notte! Il rapace, che comunica attraverso il suo inconfondibile verso, è ghiotto di topi, pipistrelli, anfibi, rettili e insetti. Una volta conosciuto un partner, la coppia di allocchi convola a nozze per tutta la vita: il loro nido d’amore preferito sono le cavità di alberi e le case disabitate.