A ricostruire la storia del volatile è stata una foto scattata in un fiume della penisola araba. Il pennuto ha percorso 4500 chilometri.

28 Dicembre 2021 di Redazione

Appena il suo binocolo ha immortalato un giovane fenicottero negli Emirati Arabi Uniti, il fotografo Laurent Esselen si è appuntato la sigla E:HJV, ben visibile sull’anello nella zampa dell’animale. Ed è proprio da quattro lettere e un segno di punteggiatura che comincia la storia di questo uccello, nato in Sicilia e arrivato in Medio Oriente dopo un viaggio di 4500 chilometri.

Il fenicottero è venuto alla luce in una calda giornata d’estate nella Riserva Naturale Saline di Priolo. Quest’oasi, che è gestita dalla Lega italiana protezione uccelli (LIPU), ha l’obiettivo di garantire la conservazione dei volatili. Ed è stato proprio per questo che, lo scorso 24 agosto, i volontari hanno ribattezzato il pennuto con la sigla E:HJV. Poco dopo, il fenicottero ha spiccato il volo che, in tre mesi esatti, lo ha portato sul fiume Mangrove, a Umm al Quwain (UAQ), negli Emirati Arabi Uniti.

A notare l’uccello sul corso d’acqua è stato il fotografo Laurent Esselen. L’uomo ha condiviso lo scatto con i suoi amici ornitologi, suscitando perfino la curiosità del ministro del Dipartimento del turismo e dell’archeologia dell’UAQ.

La fotografia dell’instancabile viandante è arrivata poi sulla scrivania di Marco Scutellà e Nicola Baccetti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). L’obiettivo degli esperti è ora approfondire le ragioni alla base del comportamento del fenicottero. Se quest’ultimo ha viaggiato verso Sud-Est, i suoi “fratelli” sono stati segnalati al lago di Burano, in Toscana, e sul lago Atanasovsko, in Bulgaria.

Come racconta Marco Gustin, responsabile “Specie e Ricerca” della LIPU:

«Che uno dei nostri giovani fenicotteri potesse essere osservato a molte migliaia di chilometri dal luogo di nascita in Sicilia era un evento che, prima o poi, ci aspettavamo si verificasse. I giovani di questa specie possono, infatti, spostarsi non soltanto nelle tipiche zone umide costiere del Mediterraneo, luogo abituale di frequentazione per i fenicotteri, ma anche, come accaduto ad altri giovani soggetti nati in Francia e Spagna, raggiungere i luoghi più remoti verso Est come Iran, Turchia e la penisola araba».

Proprio in queste settimane, come vi avevamo raccontato qui, la penisola araba si trasforma nel paradiso terrestre degli animali. Oltre a fenicotteri, Emirati Arabi Uniti e Qatar ospitano perfino falchi di palude, ricci del deserto e orici d’Arabia.

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