A dicembre dello scorso anno la parlamentare Patrizia Prestipino ha proposto un emendamento al decreto legislativo 193/2006 in cui si enunciano i casi di uso in deroga di medicinali per uso umano per i nostri pet. Ma cosa cambia realmente?

16 Gennaio 2021 di Chiara Pedrocchi

Probabilmente, presto i veterinari potranno prescrivere farmaci equivalenti per esseri umani anche per gli animali (ve ne avevamo parlato qui). Ma cosa cambierà realmente? Lo scopriamo con l’aiuto degli specialisti di Polivet.

Un po’ di contesto…

A dicembre dello scorso anno la parlamentare Patrizia Prestipino ha proposto un emendamento al decreto legislativo 193/2006 in cui si enunciano i casi di uso in deroga di medicinali per uso umano per i nostri pet.

Dopo l’articolo 10 è inserito il seguente comma:

  Art. 10-bis. – (Uso in deroga di medicinali per uso umano per animali non destinati alla produzione di alimenti) – 1. Il Ministro della salute, sentita l’AIFA, con proprio decreto da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, fermo restando il principio dell’uso prioritario dei medicinali veterinari per il trattamento delle affezioni delle specie animali e nel rispetto delle disposizioni dell’ordinamento dell’Unione europea in materia di medicinali veterinari, tenuto conto, altresì, della natura delle affezioni e del costo delle relative cure, definisce i casi in cui il veterinario può prescrivere per la cura dell’animale, non destinato alla produzione di alimenti, un medicinale per uso umano, a condizione che lo stesso abbia il medesimo principio attivo rispetto al medicinale veterinario previsto per il trattamento dell’affezione.

Cambiano quindi i casi di uso in deroga; secondo la legge vigente il veterinario può trattare l’animale solo con farmaci specie-specifici e, in caso di non disponibilità, con farmaci autorizzati in Italia per l’uso su un’altra specie animale. L’utilizzo dei farmaci ad uso umano è consentito solo in mancanza di un farmaco veterinario. Se questo emendamento venisse approvato, invece, il veterinario potrebbe prescrivere un farmaco ad uso umano anche qualora il suo prezzo fosse più basso di quello ad uso veterinario. Infatti, sono in commercio farmaci umani e veterinari che contengono lo stesso principio attivo (pensiamo alla maggior parte degli antibiotici e ad alcuni antiepilettici) il cui costo è molto differente.

Alcuni esempi:

Per esempio, l’antibiotico Amoxicillina (conosciuto con il nome commerciale di Augmentin) nella sua versione generica a uso umano costa poco più di 3 euro per 12 compresse da 1 grammo, circa 10 euro nella versione “di marca”. Il bioequivalente veterinario, il Synulox, costa ben 23,70 € per la confezione da 10 compresse da 500 mg.

Un altro caso molto simile è quello del Soliphen, un diffuso antiepilettico a uso veterinario, che ha un costo di circa 12 euro per 60 compresse da 60 mg. Il suo principio attivo, il fenobarbital, è contenuto nel Luminale e nel Gardenale, che hanno prezzi alla confezione sotto i 2 euro. Una differenza molto consistente se si pensa che si tratta di un farmaco che l’animale deve prendere a vita.

farmaci

L’ultima parola spetta al veterinario

Sarà sempre e comunque il medico veterinario a valutare quale farmaco prescrivere! Bisognerà tenere conto anche della reale convenienza della prescrizione di un farmaco umano a un animale, specialmente per quanto riguarda i dosaggi. Il principio attivo infatti è calibrato in base al peso e in alcuni casi non è possibile, o è molto complesso, somministrare la giusta dose, mentre il farmaco veterinario è già calibrato per l’animale.

Una novità importante, comunque, ma non ancora approvata in via definitiva. Bisognerà attendere i prossimi passaggi che porteranno all’approvazione della modifica al decreto esistente. L’iter prevede che il Ministero della Salute, sentita l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), emetta un decreto entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio. Se l’esito sarà positivo, la modifica al decreto potrà essere approvata quindi per la primavera prossima.

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