Oggi, 1 settembre, prende il via un’anticipazione della stagione di caccia. Una forma "eccezionale" che già da qualche anno è diventata la norma

2 Settembre 2019 di Redazione

Da oggi prende il via la stagione di caccia: un’apertura anticipata

Oggi, 1 settembre, prende il via un’anticipazione della stagione di caccia. Una forma in via del tutto “eccezionale” che, già da qualche anno, ha preso piede diventando addirittura la norma. Soprattutto se consideriamo che la stagione venatoria aprirà le porte della sua carneficina ufficialmente la terza settimana di settembre. Per l’esattezza giorno 15.

Le Regioni che hanno concesso la preapertura dell’attività venatoria ai cacciatori sono: il Piemonte (spari concessi già nelle giornate del 2, 4, 7, 9, 11, 14 settembre) il Veneto (1, 2, 4, 8 e 9 settembre), il Molise e la Puglia (1, 8, 11, 14 settembre), l’Emilia-Romagna (1, 5, 8, 12 settembre), la Basilicata (1, 4, 8, 11, 14) e la Campania (1, 2, 5, 8, 12), un numero di regioni italiane certo non indifferente.

Le estreme conseguenze della stagione della caccia

Tutti acconsentono e nessuno parla delle estreme conseguenze, come dice ENPA: ” Si spara mentre i piccoli di alcune specie sono ancora immaturi o dipendenti dai genitori e nonostante la biodiversità sia sempre più provata dai cambiamenti climatici e la crisi ambientale sempre più forte“. Senza considerare il fatto che le aperture anticipate della caccia non sembrano essere legali.

La legge, infatti, parla chiaro afferma ENPA: “La legge nazionale sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia n.157 del 1992, all’articolo 18, prevede infatti che le preaperture possano essere concesse solo a precise condizioni, a cominciare dalla vigenza del Piano Faunistico Venatorio Regionale, quasi sempre scaduto da anni se non da decenni (quello del Lazio è del 1998!), che deve “fotografare” lo stato della fauna, ed il parere dell’ISPRA“.

Le vittime della caccia: non solo animali, ma anche persone

Una illegalità che ignora, oltretutto, la molteplicità degli incidenti che accadono ai danni, non solo di animali, ma anche di persone. Incidenti e vittime di cui, forse volutamente, si parla molto poco. Eppure i dati sono chiari: dall’1 settembre 2018 al 31 gennaio 2019 la stagione venatoria ha sulla coscienza 80 vite di cui 21 morti e 59 feriti. Tra questi anche ragazzi minorenni (fonte via Associazione Vittime della Caccia).

Nonostante questo, e ancora una volta, la stagione della caccia anticipata è stata approvata nuovamente contro ogni regola. Perché? Perché nessuno sceglie volutamente di prendere in mano la situazione permettendo, con tacito consenso, il mancato rispetto delle leggi? Come mai nessuno ritiene opportuno e urgente riportare il Paese alla legalità, alla politica responsabile e al buonsenso? E voi cosa ne pensate?

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