Il progetto europeo LIFE WolfAlps EU sta analizzando i dati raccolti per tutelare il principe dei carnivori, già protetto dal 1976.

9 Gennaio 2022 di Redazione

È ancora in corso la fase due del primo monitoraggio nazionale del lupo su tutto il territorio italiano. Lo step consiste nell’analisi dei dati già raccolti: dall’integrazione dei risultati della genetica, al fototrappolaggio, fino allo snowtracking. Dalle Alpi alla Calabria, le istituzioni nazionali hanno unito le forze per fotografare distribuzione e consistenza del principe dei carnivori. L’iniziativa ha coinvolto il progetto europeo LIFE WolfAlps EU, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) su mandato del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e venti tecnici incaricati dalla Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali (Federparchi).

La prima fase del monitoraggio nazionale del lupo ha coinvolto 3000 persone di 20 parchi naturali, 19 regioni e province autonome, dieci università e musei, 504 reparti dei carabinieri e 1500 volontari appartenenti all’Associazione guide ambientali europee (AGAE), al Club alpino italiano (CAI), alla Lega italiana protezione uccelli (LIPU), a Legambiente, al WWF e ad altre 34 associazioni regionali e locali. Inoltre, ben 700 operatori hanno seguito il corso di formazione a distanza di ISPRA.

L’Italia è stata suddivisa in celle 10x10Km, così da individuare 1000 aree al cui interno tracciare gli ipotetici percorsi dei lupi. Gli ambientalisti e animalisti hanno classificato poi i dati raccolti tra ottobre 2020 e aprile 2021 in cinque categorie. E così si è risaliti a 1301 tracce di lupi, 171 lupi morti, 491 carcasse di ungulati, 6520 avvistamenti fotografici e 16.000 escrementi.

Un animale protetto dal 1976

Il monitoraggio nazionale del lupo è essenziale per salvaguardarlo, così da evitare gli errori del passato. Sì, perché all’inizio degli anni Settanta questo mammifero era a pochi passi dall’estinzione. Se nel 1971 il decreto Natali aveva vietato la caccia al lupo, nel 1976 il decreto Marcora lo aveva inserito tra le specie protette. Ed ecco perché, nel corso dei decenni, ulteriori progetti scientifici hanno cercato di mitigare il conflitto tra uomo e lupo. Tra questi, c’è proprio LIFE WolfAlps EU, che ha pubblicato recentemente un manuale contro le fake news sul principe delle Alpi.

monitoraggio nazionale del lupo
Credits: LIFE WolfAlps EU

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