La manutenzione di un acquario è un’arte molto particolare. L’equilibrio dell’habitat viene regolarmente messo alla prova a seconda dell’ambiente, ma anche degli esseri viventi che ospita. È necessario avere qualche conoscenza di chimica e, anche, di biologia.
Se decidiamo di avere un acquario dobbiamo essere attenti al piccolo mondo che abbiamo creato e dimostrare una certa abilità per preservare l’habitat in esso custodito. Tuttavia, se abbiamo notato che l’acqua è diventata verde, abbiamo commesso qualche errore. Questo è un problema riscontrato frequentemente dai principianti.
Perché l’acqua dell’acquario è diventata verde?
Quando l’acqua in un acquario diventa verde, di solito è perché le alghe unicellulari stanno proliferando. Questo fenomeno si spiega perché l’acquario è troppo esposto alla luce solare. Quindi dobbiamo mettere in dubbio l’illuminazione che abbiamo scelto.
Al di là del sole, un’illuminazione troppo intensa o troppo prolungata può favorire la crescita delle alghe. Anche un’illuminazione non adatta alla natura dell’acquario può contribuire.
Non è solo la luce che causa le alghe, ma altri fattori possono favorire la fioritura di questi organismi. Un eccesso di rifiuti organici, siano essi residui di cibo e/o escrementi di pesce, può anche portare ad un aumento dei nutrienti nell’acqua, nitrati e fosfati in particolare, elementi che favoriscono la crescita delle alghe.
Una circolazione insufficiente dell’acqua può limitare la distribuzione dell’ossigeno e consentire l’accumulo di nutrienti in alcune aree, diventando un terreno fertile per le alghe. Possono entrare in gioco anche la temperatura dell’acqua, il suo PH o addirittura la sua durezza.
Conseguenze dell’acqua verde
L’acqua verde diminuisce la visibilità all’interno dell’acquario. Oltre ad essere un problema puramente estetico, dato che altera l’aspetto decorativo dell’acquario, l’acqua torbida può essere fonte di stress per i pesci.
Le alghe consumano ossigeno, soprattutto di notte. Una crescita eccessiva può ridurre la quantità di ossigeno disponibile per i pesci. Le alghe approfittano degli squilibri dell’acqua ma accentuano questi squilibri con la loro presenza: è un circolo vizioso che si sta instaurando ed è importante romperlo prima che sia in gioco la salute dei nostri pesci. Dobbiamo agire in fretta: per prima cosa cambiamo l’acqua dell’acquario e puliamo il filtro.
La regola di base è cambiare il 10% del volume dell’acqua ogni settimana o tra il 20 e il 25% ogni due settimane, regola che si adatta a seconda del numero e della tipologia dei pesci che vivono nel nostro acquario. Possiamo cambiare immediatamente un quarto dell’acqua, per evitare che i pesci soffrano.
Se è posizionato troppo vicino ad una grande finestra e la luce naturale illumina generosamente la vasca, dobbiamo assolutamente spostare l’acquario. Poiché si tratta di garantire l’equilibrio più stabile possibile in questo habitat creato da zero, l’illuminazione artificiale è senza dubbio la più affidabile.
Molte persone, quando si approcciano all’acquariofilia, limitano gli investimenti e optano per attrezzature di seconda mano. Tuttavia, le lampade a LED o le luci al neon usurate possono essere responsabili dell’acqua verdastra. La loro illuminazione potrà sembrare corretta, ma il loro spettro cambia nel tempo, vale a dire che le lunghezze d’onda emesse non sono necessariamente quelle d’origine e favoriscono lo sviluppo delle alghe a scapito della salute delle piante e dei pesci. Si prega di notare che si consiglia di cambiare lampadine e tubi ogni anno per garantirne l’efficacia.
Inoltre, potremmo optare per uno sterilizzatore UV. Questo dispositivo è progettato per diffondere raggi ultravioletti di altissima intensità. Questa emissione serve ad eliminare gran parte delle alghe e dei microrganismi dannosi che galleggiano nell’acquario. Aiuta anche a pulire l’acqua da virus e batteri che possono causare malattie ai pesci.
Piante a crescita rapida
Se siamo all’inizio della nostra attività, consigliamo di integrare piante a crescita rapida. La loro presenza contribuisce all’equilibrio idrico e limita la comparsa delle alghe. Non sono molto costose e arricchiscono di ossigeno l’acqua della vasca, fungendo anche da filtro. Ecco 5 piante che consigliamo di utilizzare:
– Elodea (piantata o lasciata galleggiante)
– La vallisneria
– Hygrophila polysperma
– Il cerato
– Hygrophila difformis
Tornando all’illuminazione, assicuriamoci che il tempo di esposizione dell’acquario alla luce artificiale sia compreso tra le 8 e le 10 ore giornaliere. Controlliamo il substrato per eliminare i rifiuti organici e puliamo regolarmente l’interno delle finestre dell’acquario. Questi piccoli gesti aiutano ad evitare la proliferazione delle alghe. Ricordiamoci di cambiare almeno il 10% dell’acqua ogni settimana, utilizzando acqua trattata o acqua ad osmosi inversa.
Per quanto riguarda il cibo, non dobbiamo sovralimentare i pesci. È vero che può essere un piacere dar loro cibo, ma in realtà bisogna usare parsimonia. Il punto di riferimento per assicurarci di dar loro la giusta quantità è che tutto ciò che viene somministrato sia consumato entro 2-3 minuti. Questo permetterà di evitare che i rifiuti si accumulino.
Controlliamo anche di non aver sovrappopolato l’acquario. Se ospita troppi pesci, non potremo evitare un eccesso di rifiuti organici che a loro volta influenzeranno l’equilibrio dell’impianto. Consideriamo che per un litro d’acqua non dovrebbe esserci più di 1 cm di pesce adulto. Dobbiamo anticipare la crescita dei pesci e conoscere fin dall’inizio la taglia degli esemplari adulti, per evitare di avere un acquario troppo affollato.
Utilizzare filtri a carbone attivo o resine a scambio ionico per rimuovere i nutrienti in eccesso. Assicurarsi che l’acqua circoli correttamente utilizzando pompe e diffusori. E, naturalmente, controllare regolarmente i parametri dell’acqua. Sono le basi per mantenere sano l’acquario.
La comparsa dell’acqua verde nell’acquario è un problema comune, ma fortunatamente non è irreversibile. È normale sbagliare all’inizio ma bisogna essere comunque rigorosi, perché è nostra la la responsabilità degli esseri viventi che dimorano in acqua.