La gracula religiosa, meglio nota come merlo indiano, è un uccello molto conosciuto grazie alla singolare capacità di imitare le voci che ascolta. Non è infatti un banalissimo uccello parlante, come potrebbero essere alcune specie di pappagalli, ma un vero e proprio imitatore di accenti, toni e inflessioni. Eleganti uccelli dal piumaggio nero e dalle caratteristiche caruncole (piccola escrescenza carnosa) gialle o arancioni all’altezza degli occhi, i merli indiani sono compagni davvero unici. Sono animali piuttosto impegnativi perché, oltre ad essere di dimensioni abbastanza grandi, sporcano molto producendo una discreta quantità di guano. Trattandosi di una specie protetta bisogna accertarsi che il rivenditore sia autorizzato al commercio, onde evitare di procurarsi esemplari malati. Questo soprattutto in considerazione del fatto che la maggior parte di questi uccelli viene catturata allo stato selvatico, poiché la loro riproduzione in cattività è davvero molto complessa.
Scheda
Nome scientifico: Gracula religiosa
Nome comune: maina o merlo indiano
Origine: India e Malesia
Ordine: Maina o Merlo indiano
Carattere: vivace
Cibo: grani, frutta e verdura
Vita media: 15/20 anni
Casa perfetta
Il merlo indiano è un uccello robusto, che gode di ottima salute a patto che cresca in un ambiente che riproduca il più possibile le condizioni del suo habitat naturale.
La voliera più adatta al merlo indiano è quella di tipo “inglese”, ossia rettangolare e chiusa da pareti su tre lati.
Il merlo indiano è un animale molto riservato che ha necessita di mantenere il completo controllo dell’ambiente circostante. In natura, infatti, nidifica nei tronchi cavi degli alberi mantenendo quindi il controllo solo sull’apertura anteriore del nido.
Le dimensioni della gabbia non devono essere inferiori al metro in lunghezza per 60 centimetri in altezza e profondità. Al suo interno devono essere presenti rami di circa 2-4 cm di diametro completi di corteccia.
Alimentazione
Per mantenere in salute un merlo indiano dobbiamo fare molta attenzione alla sua alimentazione, evitando soprattutto mangimi ad elevato contenuto di ferro. Bisogna porre molta attenzione a questo fattore poiché molto spesso i mangimi in vendita non sono calibrati in modo responsabile: il ferro deve essere inferiore a 150 ppm (parti per milione) o preferibilmente più bassa. Se proprio non si trovano mangimi corrispondenti possiamo procurarci quello pellettato preparato per pappagallini integrandolo con frutta fresca.
I merli indiani sono piuttosto golosi e amano molto assaggiare quello che mangiamo in loro presenza. Mele, arance, kiwi, melone, pere, banane e frutti di bosco sono l’ideale per uno snack in compagnia, ma sono assolutamente da evitare la carne rossa (gradita ma troppo ricca di ferro) e il cioccolato.
I distributori di cibo e acqua vanno posizionati esternamente alla gabbia con piccoli beccucci che consentano solo al becco di accedervi. Questo servirà a proteggere l’acqua e il cibo dalle feci. Bisogna ricordarsi di aggiungere, nella voliera, una grande vaschetta d’acqua (da pulire quotidianamente) per permettergli di fare il bagno.
Dotati di grande intelligenza, oltre a imparare con facilità a imitare le voci e fischiettare motivetti musicali, sono animali socievoli in grado di regalare ore di piacevole compagnia. Per questo motivo decidere di convivere con loro è un atto di grande responsabilità: non è pensabile lasciarli soli per troppo tempo senza la nostra compagnia o quella di un loro simile.
Affinché imparino a parlare, cosa che sembra facciano veramente associando le parole a situazioni pertinenti, devono vivere a strettissimo contatto con il nucleo famigliare condividendo ogni momento della giornata.