Risale a lunedì 2 novembre l’ordinanza con la quale il sindaco di Nova Ponente, in provincia di Bolzano, ha ordinato di uccidere, a qualsiasi ora del giorno e della notte e anche in pieno centro abitato, le volpi che presentino “disturbi comportamentali” o “disadattate”, ovvero quelle che si avvicinano ad aie e abitazioni.
La motivazione sarebbe il pericolo rappresentato da questi animali: ma quale pericolo? L’ordinanza non lo specifica. L’unica indicazione è una generica vicinanza alle abitazioni.
Bernhard Daum, il sindaco, avrebbe dichiarato che tutte le volpi presenti sul territorio sarebbero disadattate e senza alcun timore, ma quest’affermazione non ha alcun fondamento scientifico né etologico. Nella premessa dell’ordinanza, il sindaco dichiara che le volpi:
Presentano disturbi di comportamento e sono probabilmente affetti da malattie. Perciò costituiscono un pericolo per la salute e la sicurezza di persone o animali domestici rendendosi necessario l’abbattimento.
Il sindaco, davanti all’evidenza dell’assurdità di tale provvedimento, ha sostenuto che il motivo per cui le volpi devono essere abbattute è che danneggiano gli orti. Interrogato su come riconoscere la malattia e su quante fossero le volpi interessate, si è mostrato impreparato e disinteressato.
Il direttore dell’ufficio caccia e pesca della Provincia, Luigi Spagnolli, ha sostenuto che il numero di volpi si aggirerebbe intorno ai 15-20.000 esemplari, di cui circa 2-3.000 vengono abbattute con la caccia. Ha aggiunto che, secondo lui, il numero di volpi abbattute non intaccherebbe in alcun modo la sopravvivenza della specie.
L’aspetto ancora più paradossale di questa vicenda, riguarda gli uomini stessi: se è possibile sparare a una volpe nel proprio giardino, significa che è possibile farlo anche con altre persone nei pressi, mettendone la vita a repentaglio.
L’intervento dell’Enpa per salvare le volpi
L’Enpa si è prontamente mossa per rimediare alla situazione, definendo il provvedimento di Bernhard Daum “infondato e illegittimo” e dicendo che avrebbe inviato una diffida.
L’Enpa ricorda anche che ordinanze di questo tipo non sono legittime, anzitutto perché le volpi appartengono alla fauna selvatica, tutta protetta e considerata bene indisponibile dello Stato ai sensi della legge 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica, ma anche perché i comuni non sono mai citati dalla legge per autorizzare interventi di questo tipo.
Come se tutte le motivazioni elencate non bastassero ad annullare l’ordinanza emessa, va aggiunto che gli abbattimenti non risolvono nulla: gli animali domestici e da cortile vanno semplicemente tutelati con gli adeguati ricoveri, applicando tutti i numerosissimi sistemi di dissuasione e di prevenzione realmente efficaci con il supporto del mondo scientifico.