Scimmia domestica: scopri specie, costi, leggi e cure necessarie prima di adottarne una. Guida completa per una scelta consapevole.

13 Maggio 2025 di Redazione

L’idea di convivere con una scimmia domestica affascina molte persone: questi animali, così simili a noi per comportamento e intelligenza, sembrano candidati ideali per diventare animali da compagnia insoliti. Tuttavia, trasformare una scimmia in un animale domestico è tutt’altro che semplice. Richiede conoscenze specifiche, risorse adeguate e una forte consapevolezza delle implicazioni legali, sanitarie ed etiche.

Chi sogna di adottare una scimmia come animale domestico spesso ignora i bisogni profondi di queste creature: stimolazione mentale costante, spazi adeguati, socializzazione e una dieta molto diversa da quella di un cane o un gatto. Inoltre, molte specie non sono legalmente detenibili senza permessi speciali, e in alcuni casi, la detenzione è completamente vietata.

Prima di lasciarsi conquistare dall’idea di avere una scimmia in casa, è fondamentale capire cosa comporta realmente questa scelta. In questa guida analizzeremo i principali aspetti da conoscere: dalle specie più adatte alla convivenza, fino alle leggi che regolano la loro presenza nelle abitazioni private.

Cos’è una scimmia domestica e perché suscita tanto interesse

Con l’espressione scimmia domestica si intende comunemente una scimmia tenuta come animale da compagnia all’interno di un’abitazione privata. A differenza degli animali tradizionali come cani o gatti, le scimmie appartengono alla categoria degli animali esotici e, per natura, non sono state addomesticate nel corso dei secoli. Questo significa che, anche se allevate fin da piccole, conservano molti comportamenti istintivi tipici della vita in libertà.

L’interesse verso la scimmia come animale domestico nasce dal suo alto livello di intelligenza, dalla capacità di apprendere gesti e routine, e dalla possibilità di instaurare un legame profondo con il proprietario. Alcuni individui possono imparare a usare oggetti, riconoscere comandi e persino interagire attraverso il linguaggio dei segni. Questo rende la convivenza stimolante, ma anche molto impegnativa.

È importante distinguere tra animali domestici e animali addomesticati: mentre un cane è frutto di secoli di selezione genetica per vivere accanto all’uomo, una scimmia resta pur sempre un animale selvatico, anche se cresciuta in ambiente familiare. Questo può tradursi in comportamenti aggressivi, imprevedibili o difficilmente controllabili, soprattutto nel periodo della maturità sessuale.

Scimmia domestica

Il fascino esercitato da una scimmia domestica è spesso alimentato da video sui social media o film, che ne mostrano solo gli aspetti più teneri o divertenti. Pochi però raccontano le difficoltà reali, come la gestione della noia, i danni in casa, la richiesta costante di attenzione e la necessità di cure specialistiche. Tutto ciò rende evidente quanto sia fondamentale informarsi prima di prendere qualsiasi decisione.

Una scimmia non è un giocattolo né un sostituto di un animale domestico tradizionale. Chi decide di intraprendere questo tipo di convivenza deve essere pronto a dedicare tempo, risorse e pazienza, consapevole che si tratta di una responsabilità complessa e duratura.

Le specie più comuni di scimmie tenute come animali da compagnia

Non tutte le scimmie sono adatte alla vita domestica. Alcune specie infatti, più piccole e meno aggressive, vengono scelte più frequentemente. Tuttavia, è essenziale ricordare che anche le specie considerate “gestibili” mantengono caratteristiche selvatiche e necessitano di attenzioni particolari.

Una delle più diffuse è il cionomolgo (Macaco cinomolgo), scelto per la sua taglia media e l’adattabilità. È molto intelligente, ma può diventare territoriale e imprevedibile con l’età. Un’altra specie popolare è il cappuccino (Cebus capucinus), noto per la sua curiosità e la capacità di manipolare oggetti. Tuttavia, richiede stimoli continui e può manifestare comportamenti distruttivi se annoiato o trascurato.

Tra le specie di dimensioni più ridotte, il tamarino e il marmosetta (callitrichidi) attirano chi cerca una scimmia piccola e apparentemente più facile da gestire. Nonostante le dimensioni contenute, questi primati sono estremamente attivi e hanno bisogno di ambienti complessi e interazione sociale costante. Senza una corretta stimolazione mentale, possono sviluppare stress e disturbi comportamentali.

Alcuni si orientano verso il gibbone, apprezzato per il suo comportamento “umano” e le abilità vocali. Tuttavia, è una delle scimmie più impegnative da mantenere, sia per lo spazio necessario sia per l’intensità del legame che tende a creare con un singolo individuo, spesso a discapito degli altri membri della famiglia.

Ogni specie presenta esigenze etologiche differenti, ma nessuna è realmente “facile” da tenere in casa. La scelta dovrebbe basarsi non solo sull’aspetto o sulle dimensioni, ma sulla capacità del proprietario di soddisfare i bisogni fisici, mentali e sociali dell’animale. Inoltre, è indispensabile conoscere la legislazione vigente nel proprio paese, poiché molte di queste specie possono essere soggette a restrizioni o proibizioni.

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Aspetti legali e responsabilità dell’avere una scimmia in casa

Possedere una scimmia domestica comporta una serie di obblighi legali e morali che non possono essere ignorati. In molti paesi europei, Italia inclusa, la detenzione di primati è regolamentata da leggi molto rigide. In alcuni casi, è totalmente vietata; in altri, è possibile solo con specifiche autorizzazioni, spesso riservate a strutture zoologiche, centri di recupero o enti di ricerca.

Nel contesto italiano, la normativa vigente – in particolare il D.M. 19 aprile 1996 – inserisce le scimmie tra gli animali pericolosi per la salute e l’incolumità pubblica, rendendo la loro detenzione privata pressoché impossibile senza deroga ministeriale. Ciò significa che tenere una scimmia in casa senza autorizzazione può comportare sanzioni amministrative, penali e il sequestro dell’animale.

Oltre alla legge nazionale, esistono normative internazionali come la Convenzione CITES, che regolamenta il commercio delle specie protette. Molte scimmie rientrano in queste liste, rendendo l’acquisto o l’importazione un’operazione estremamente delicata e, se non effettuata secondo le regole, completamente illegale.

Chi decide di affrontare il percorso per ottenere un’autorizzazione deve dimostrare di possedere le competenze, le strutture adeguate e i mezzi economici per garantire il benessere dell’animale. Questo include la disponibilità di uno spazio ampio e sicuro, la possibilità di offrire cure veterinarie specialistiche e la capacità di gestire l’animale per tutta la sua vita, che può superare i 30 anni in alcune specie.

Oltre agli aspetti giuridici, c’è una responsabilità etica fondamentale: una scimmia non è un oggetto da esibire o un capriccio esotico. È un essere senziente, complesso, che può soffrire profondamente in ambienti inadeguati. Prenderne una con sé significa assumersi un impegno a lungo termine, che coinvolge non solo il benessere dell’animale ma anche la sicurezza delle persone che lo circondano.

Cure, alimentazione e bisogni quotidiani di una scimmia domestica

La gestione quotidiana di una scimmia domestica richiede molto più di affetto e buona volontà. Questi animali, altamente intelligenti e sociali, necessitano di attenzioni continue, cure specialistiche e ambienti stimolanti per mantenersi sani, sia fisicamente che mentalmente.

Dal punto di vista alimentare, una scimmia non può essere nutrita con avanzi di cibo o alimenti pensati per altri animali domestici. Ogni specie ha esigenze nutrizionali specifiche, spesso molto complesse. La dieta può includere frutta fresca, verdura, insetti, semi, uova e, in alcuni casi, integratori specifici. Una dieta inadeguata, al contrario, può causare gravi carenze vitaminiche, problemi intestinali o disturbi ossei.

Anche la salute richiede un’attenzione particolare. Le scimmie sono soggette a malattie zoonotiche, ovvero trasmissibili all’uomo, e viceversa. È essenziale trovare un veterinario esperto in animali esotici, che possa monitorarne lo stato di salute e intervenire in caso di malattia. Le visite regolari, le vaccinazioni (dove previste) e la profilassi antiparassitaria non sono opzionali, ma parte integrante della cura dell’animale.

Un altro aspetto critico è l’ambiente domestico. Una scimmia in casa non può essere lasciata libera senza precauzioni: tende a curiosare ovunque, può danneggiare oggetti, manipolare prese elettriche, arrampicarsi su mobili e provocarsi o provocare danni. Per questo motivo è consigliato allestire uno spazio sicuro, simile a un recinto arricchito, con corde, altalene, tubi e nascondigli, che favorisca l’esplorazione e l’attività fisica.

Infine, non si può trascurare il bisogno di interazione sociale. Le scimmie vivono in gruppo in natura e la solitudine può causare stress, depressione e comportamenti autolesionistici. Hanno bisogno di stimoli cognitivi costanti, giochi, addestramento positivo e momenti di relazione con il proprio umano di riferimento. Non sono animali adatti a essere lasciati soli per ore, né a essere trattati come “bambini pelosi”.

Soddisfare tutti questi bisogni richiede tempo, competenze, denaro e dedizione costante. È una scelta che va fatta con piena consapevolezza, valutando attentamente se si è davvero pronti a offrire ciò che una scimmia domestica richiede per vivere dignitosamente.

Quanto costa una scimmia

Il prezzo di una scimmia domestica non si limita all’acquisto iniziale, ma comprende una lunga serie di spese ricorrenti e spesso elevate. Chi valuta l’idea di adottare un primate deve prepararsi a sostenere costi significativi per tutta la durata della vita dell’animale, che può arrivare anche a 25-40 anni, a seconda della specie.

Il costo d’acquisto varia in base alla specie, all’età e alla provenienza dell’animale. In generale, una scimmia cappuccino o tamarino può costare dai 3.000 ai 10.000 euro, mentre esemplari più grandi come il gibbone possono superare i 15.000 euro. È importante diffidare da offerte sospettosamente basse, che potrebbero nascondere traffici illegali o condizioni di allevamento inadeguate.

Oltre al prezzo iniziale, bisogna considerare:

  • Allestimento dell’ambiente: una voliera attrezzata o un’area sicura all’interno della casa può costare tra i 1.000 e i 5.000 euro, a seconda delle dimensioni e degli accessori.
  • Alimentazione mensile: la spesa per una dieta bilanciata può oscillare tra i 100 e i 300 euro al mese, specie se si includono integratori e cibi freschi di qualità.
  • Cure veterinarie specialistiche: una visita da un veterinario esperto in primati può costare dai 70 ai 200 euro, senza contare eventuali esami, interventi chirurgici o terapie specifiche.
  • Assicurazione e permessi: in alcuni casi è richiesto il pagamento di tasse, licenze o assicurazioni obbligatorie, che possono aggiungere centinaia di euro all’anno.
  • Accessori e arricchimento ambientale: giochi, strutture per l’arrampicata, elementi di stimolazione cognitiva devono essere regolarmente sostituiti o aggiornati, con costi variabili ma continui.

In totale, mantenere una scimmia in casa può facilmente superare i 5.000 euro l’anno, senza contare eventuali emergenze veterinarie o danni in casa. È un investimento notevole che richiede pianificazione a lungo termine e disponibilità economica costante.

Domande frequenti sulla scimmia domestica

È legale avere una scimmia domestica in Italia?
No, in Italia la detenzione di scimmie è generalmente vietata dalla legge. Solo strutture autorizzate e in possesso di permessi speciali possono ospitare primati.

Qual è la scimmia più adatta da tenere in casa?
Specie come il tamarino, la marmosetta o il cappuccino sono tra le più comuni, ma nessuna scimmia è veramente adatta alla vita domestica senza enormi sacrifici e attenzioni.

Quanto costa una scimmia da compagnia?
Il prezzo d’acquisto varia dai 3.000 ai 15.000 euro, a cui si aggiungono costi annuali per alimentazione, cure veterinarie e ambienti sicuri.

Le scimmie possono essere affettuose con gli umani?
Sì, alcune specie possono legarsi molto al proprio umano, ma ciò comporta anche dipendenza emotiva e comportamenti problematici in caso di stress o solitudine.

Quali rischi comporta avere una scimmia in casa?
Oltre ai rischi legali, ci sono pericoli per la salute (malattie zoonotiche), per la sicurezza (comportamenti imprevedibili) e per il benessere dell’animale.

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