Il Basenji è una razza ancora poco conosciuta in Italia, anzi, quasi per nulla. Nel nostro paese, se ne contano pochissimi esemplari...

10 Maggio 2017 di Redazione

Il Basenji, o Cane del Congo: una razza misteriosa e ancora semi-sconosciuta

Il Basenji è una razza ancora poco conosciuta in Italia, anzi, quasi per nulla. Nel nostro paese, se ne contano pochissimi esemplari, e potremmo dire che in tutta Europa, soltanto l’Inghilterra gli da attualmente lo spazio che merita.

Si tratta di una razza molto particolare, di origina africana antichissima. Il suo nome deriva proprio dalla popolazione di una regione sul fiume Congo, i “Bashingi“, le prime tracce della sua esistenza, risalgono a prima 5.000 anni fa.

La particolarità assoluta di questo cane è che non abbaia: emette un suono inconfondibile, simile al riso o allo jodel tirolese. E’ una peculiarità tipica dei Basenji di razza pura, se vi è capitato di incontrare degli incroci, è normale che quest’ultimi abbaino, perchè è una caratteristica che non si trasmette geneticamente negli incroci.

Caratterialmente, il Basenji è molto dolce e affettuoso, ama stare con i bambini ed è perfetto per la vita in famiglia.

Perchè è chiamato il cane più “gatto” del mondo?

Il Basenji di razza pura è molto raro, non esistono enormi allevamenti e anche per questo continua ad essere un cane pressoché sconosciuto. All’anno, nascono soltanto una decina di esemplari perchè le femmine vanno in calore mediamente una volta soltanto ogni 12 mesi. Potreste essere tratti in inganno da un gran numero di cani meticci molto somiglianti a lui per affinità fisiche, ma non si tratta di esemplari puri.

Il vero Basenji, come abbiamo detto poche righe più su, è facilmente riconoscibile dal fatto che non abbaia.

Forse anche per questo, è conosciuto come il “cane più gatto” del mondo. Non solo, per pulirsi, si toeletta come un gatto: leccandosi il pelo corto, e ama appollaiarsi sui vari mobili della casa, proprio come farebbe un felino. Dai gatti poi, i Basenji hanno ereditato la curiosità e l’essere a volte dispettosi.

 

 

 

 

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