Quando decidiamo di insegnare il seduto a comando, dobbiamo innanzitutto stabilire quale metodo vogliamo adottare. Comando gestuale, vocale o entrambi?

4 Aprile 2017 di Redazione

Quando decidiamo di insegnare il seduto a comando, dobbiamo innanzitutto stabilire quale metodo vogliamo adottare.

Regola numero 1: l’importanza della gestualità è notevole

Uno dei modi più efficaci è far conoscere al cane questa posizione attraverso un semplice esercizio di “ginnastica”, posizionando in silenzio un bocconcino davanti al suo naso e, portando la mano in alto e indietro sopra la sua testa, inducendolo ad appoggiare il posteriore al suolo. Quando il cane si è seduto rilasciamo il boccone senza dire nulla, in modo che il nostro amico prenda confidenza con questa azione “muscolare”.
Dopo un certo numero di ripetizioni, possiamo ripetere la stessa operazione, muovendo il medesimo braccio e ripetendo lo stesso movimento fatto in precedenza  ma senza esibire il boccone. Il cane, memore delle esperienze recenti, adotterà facilmente la posizione: a quel punto faremo seguire un deciso “Bravo” e  rilasceremo il premio con la stessa mano che aveva indotto il cane a sedersi.

Regola numero 2: introdurre il comando vocale

A questo punto è arrivato il momento di introdurre la fatidica parola (per esempio “Seduto”), attendendo circa due secondi prima di produrre l’eventuale aiuto gestuale in modo identico a quanto descritto in precedenza. In queste situazioni, sia che il cane abbia risposto al segnale vocale sia che abbia avuto bisogno  dell’aiuto gestuale, dobbiamo lodarlo e premiarlo ben sapendo che, così facendo, aumentiamo le probabilità di una corretta risposta la volta successiva.

Insegnare il “Seduto” in ogni situazione

In breve tempo, basterà pronunciare il “codice” del sedersi per osservare il nostro amico flettere le zampe posteriori con decisione fino ad appoggiare il posteriore a terra. Inoltre, se il rilascio del premio avviene nel modo corretto, ossia dall’alto verso la bocca, il cane sarà già incline a immaginarsi nel ricevere il boccone  proprio in questa posizione, portando il collo e la testa in direzione dei nostri occhi. E così arriva il momento di chiedere al nostro amico di sedersi in situazioni differenti e non solo sul tappeto di casa o in giardino. Dobbiamo però essere consapevoli che, maggiori sono gli stimoli circostanti, più difficile è per lui eseguire  immediatamente il comportamento: in questi casi l’aiuto gestuale, a seguito del comando vocale, servirà proprio a consentirgli di essere sempre “vincente”. Solamente dopo un elevato numero di ripetizioni, circa un migliaio, potremo dire che il nostro amico ha imparato a sedersi ovunque e in ogni situazione.

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