Sono davvero tante le razze canine riconosciute dalla Fci e quindi dall’Enci, circa 350. Molte di queste, tuttavia, sono poco conosciute oltre la loro terra di origine. Qualche soggetto a volte arriva anche da noi, è vero, ma salvo chi frequenti spesso le expo, la probabilità di incontrarli è bassa. Dunque, allo scopo di allargare sempre di più lo sguardo sul fantastico e vastissimo mondo delle razze canine, abbiamo deciso di introdurre una sezione riassuntiva dedicata ai cani meno noti e diffusi alle nostre latitudini. E magari scopriremo che uno di loro è proprio il partner che ci piacerebbe avere accanto, oppure semplicemente potremo ampliare la nostra conoscenza di questa creatura magica e sempre sorprendente che è il cane.
Bracco dei Pirenei
Considerato da alcuni il cane da ferma per eccellenza, questo bracco francese di taglia medio-piccola è molto legato al proprietario che a caccia aiuta con abnegazione ammirevole e grande resistenza fisica. Il suo carattere è eccezionale: dolce e docile, affettuoso con tutta la famiglia e molto sereno con i suoi simili.
È sensibile e quindi poco tollera maniere brusche che, tra l’altro, sono da considerarsi non solo ingiuste ma anche inutili perché è altamente addestrabile. Le sue origini sono molto antiche: di lui e della sua bravura si parla già a partire dal 1700.
Porcelaine
E’ il più antico dei segugi francesi e deve il nome particolare ai tipici riflessi rosati del suo mantello, che lo fanno sembrare fatto di porcellana. La sua storia e la sua origine sono divise tra Francia e Svizzera, anche se appartiene a pieno diritto ai francesi. Allegro, agile e molto equilibrato, è un cane ideale per la caccia alla lepre anche se si presta bene allo scovo di qualsiasi tipo di piccola selvaggina e pure alla caccia di capriolo e cinghiale.
Sul campo è forte, pieno di energia, grintoso e di gran temperamento; nella vita famigliare è docile e amichevole, soprattutto con i bambini. E la sua eleganza fa spesso colpo, anche se è diffuso soprattutto tra i cacciatori.
Segugi svizzeri
Quattro razze, o meglio quattro varietà, che in origine erano cinque ma la più antica, il Segugio del Giura tipo Saint Hubert, è estinta. Sono eccellenti nella caccia alla lepre e la loro bravura è nota da secoli, tanto che già i Romani li avevano rappresentati in un mosaico scoperto ad Avenches. Le quattro varietà sono: Segugio del Bernese, del Giura, Lucernese e Svizzero.
Sono di taglia media, robusti e veloci, resistenti sul lavoro. Nella vita di famiglia sono estremamente affettuosi e legati ai loro cari, che non devono mai fargli mancare attenzioni e possibilità di movimento quotidiana. Buona la diffusione in Italia.
Gascon Saintongenois
Due varietà per questo segugio francese nato per la lepre ma utilizzato anche su cinghiale, capriolo e volpe: il Grande e il Piccolo. Differiscono di una decina di centimetri circa alla spalla, con il Grande che arriva a 72 centimetri. Forte ed elegante, sul lavoro non si risparmia e ha una voce possente che è facile riconoscere anche da molto lontano.
Nella vita di famiglia è dolce e docile e, trattandosi di un cane che lavora anche in muta, in genere ha buone capacità di convivenza con i suoi simili. Atleta dall’olfatto notevole, ha bisogno di molto movimento.
Bleu de Gascogne
La Guascogna è patria della famiglia dei Bleu di Gascogne, tre segugi di diverse taglie (Basset, Petit e Grand) cui si aggiunge una variante a pelo duro, il Griffon Bleu. Tutte queste razze sono nate dall’incrocio tra segugi locali e il Bloodhound. Il risultato è un cane con olfatto finissimo, grande resistenza e rapido galoppo.
Il Gran Bleu, il Petit Bleu e il Basset Bleu sono tutti caratterizzati dal mantello “blu”, risultante dalla mescolanza di peli neri e bianchi e piccole macchie sulla pelle. Il Petit Bleu è il più apprezzato nel nostro Paese. Utilizzato per la seguita e per la traccia, è un cane affettuoso, docile e tranquillo, quando non è al lavoro.
Segugio Slovacco
Il suo nome originario è Slovensky Kopov ed è noto da secoli per la sua eccezionale abilità nella ricerca di tracce, in particolare di cinghiali, in ambienti impegnativi come le foreste. Infatti, viene chiamato anche Segugio della Foresta Nera.
Un altro tratto che lo fa apprezzare molto da sempre è il coraggio: non si tira indietro mai quando è a caccia e, inoltre, ha una notevole cura nel non mettere in allarme il cinghiale con l’abbaio fino a quando non è molto vicino. Nella vita famigliare è molto affettuoso ma non si adatta bene tra quattro mura: ha un forte bisogno di muoversi e di utilizzare le sue notevoli doti di selezione.
Anglo Francais
Segugio di buona diffusione in Francia per la caccia in muta alla volpe e al cinghiale, riscuote approvazione anche in Italia, soprattutto nella Maremma Toscana dove, però, si sta imponendo in modo massivo il Segugio locale. Dotato di eccellente olfatto, è molto tenace, resistente e anche coraggioso sul lavoro.
Nella vita famigliare spicca per dolcezza e docilità, quest’ultima molto sviluppata come accade in genere nei segugi. La selezione per il lavoro in muta lo agevola molto nel rapporto con gli altri cani. Ha bisogno di muoversi e lavorare spesso.
Hannoverischer
Cane di origine tedesca, viene allevato esclusivamente a scopo di lavoro e utilizzato in maniera specialistica: il suo compito, da sempre, consiste nel rintracciare la grossa selvaggina ferita. Robusto, ben costruito, muscoloso, è il più imponente dei segugi per pista di sangue, costante nel lavoro e capace di importanti prestazioni. Diffidente verso gli estranei ma sereno e affettuoso con il proprietario e sempre collegato al conduttore.
È calmo e sicuro di sé, concentrato nel lavoro e tranquillo tra le mura domestiche. È grintoso, determinato e relativamente docile ma poco adatto alla vita in ambiente urbano: è un cane da traccia puro e semplice.
Beagle Harrier
Frutto di una serie di incroci tra Beagle e Harrier, iniziati già a partire dal Diciottesimo secolo in Francia, ha un fiuto strepitoso ed elevata velocità. Il Beagle Harrier è considerato a tutti gli effetti una razza francese, nonostante le sue origini siano divise con l’Inghilterra. È eccellente nella seguita sia sulla lepre sia sul cinghiale.
Si adatta a ogni tipo di terreno, ha energia da vendere, è un cane rustico e intelligente che instaura un ottimo legame di fedeltà e devozione con il padrone. Ideale anche per la caccia in muta. In Italia è piuttosto raro, a differenza del suo stretto parente, il Beagle classico, ma è ancor meno diffuso in patria.
Korthals
Di aspetto burbero per via dei baffoni folti ma… dal cuore tenero: il Griffone a pelo duro, o Korthals, è un cane straordinariamente equilibrato e dolce, versatile, adattabile. Di aspetto e indole rustica, è un cane da ferma ma viene utilizzato anche per la ricerca di grossa selvaggina ferita.
I francesi hanno soprannominato il Korthals “bon a tout faire”, sottolineando la sua adattabilità a tutte le forme di caccia, sia da ferma sia alla lepre. A questo si aggiunge il carattere equilibrato, dolce, calmo, affettuoso e intelligente, e la particolare tolleranza che in genere esprime verso i bambini.