Non appena il tuo cane resta solo in casa, inizia ad abbaiare portando al limite la pazienza dei vicini? C'è una ragione

29 Agosto 2018 di Redazione

Cane e abbaio compulsivo

Non appena il tuo cane resta solo in casa, inizia ad abbaiare portando al limite la pazienza dei vicini? C’è una ragione. I cani non abbiano per caso, tanto meno quegli ululi disperati che sentiamo qualche volta sono casuali. Talvolta, gli sfoghi “vocali” possono dipendere dal fatto che il cane resta solo troppo tempo e ha bisogno di una “liberazione momentanea”, ossia un richiamo verso coloro che lo hanno lasciato solo a casa senza nessuno a fargli compagnia. In questo caso, gli abbai possono essere ripetuti a lungo, con piccoli intervalli tra un’emissione e l’altra. Servirsi di metodi punitivi, in alcuni casi pubblicizzati da sedicenti esperti, può avere effetti a dir poco peggiorativi perchè al disagio già presente si instaureranno forme ansiose di difficile cura.

E’ meglio insegnare al nostro amico a rimanere solo per un periodo prolungato, associando lo stare in casa ad attività alternative di masticazione e garantendo un adeguato appagamento psicologico e fisico. Così facendo il cane assocerà il nostro allontanamento a momenti di quiete e rilassamento, e non sentirà il bisogno di protestare con la “voce”.

Gli abbai in solitudine, oltre ad essere dovuti ad un’insufficiente abitudine al distacco, evidenziano quanto il cane sia realmente un animale sociale, che ha bisogno di vivere molti momenti insieme al suo “branco” umano. Perciò, in generale, è bene evitare di lasciarlo solo troppo a lungo: è accertato da numerosi studi che un’eccessiva solitudine porta a un incremento degli ormoni dello stress, che, alla lunga andranno ad incidere anche sulla salute del nostro amico. Dovremo quindi trovare il giusto equilibrio fra lo stare insieme e l’attendere il nostro ritorno in paziente attesa.

 

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