Per far sedere un cane non è necessario il benché minimo sforzo e men che meno la violenza: basta indurlo ad alzare la testa in verticale tenendo fermo il posteriore

14 Settembre 2018 di Redazione

“SIEDI” O “SIT” Facile da insegnare

Strano ma vero, l’esercizio del “seduto”, davvero facilissimo, viene ancora insegnato da alcuni in modo da complicare le cose e rendere il tutto il più possibile sgradevole per il cane: si va dalla cosiddetta “impiccagione” (ovvero tirando decisamente il guinzaglio verso l’alto) con contemporanea pressione verso il basso sul posteriore alla “frustata” sul retro dei garretti posteriori, per citare un paio di esempi che, se non fossero anche stupidamente violenti, sarebbero semplicemente illogici. Per far sedere un cane non è necessario il benché minimo sforzo e men che meno la violenza: basta indurlo ad alzare la testa in verticale tenendo fermo il posteriore. L’attrezzatura richiesta è minima ed è quella di sempre: bocconcini oppure palline e un po’ di pazienza, oltre alla disponibilità di un luogo tranquillo, nella fase iniziale dell’apprendimento.

Ecco come si fa

  • Ottenuta la necessaria attenzione da parte del nostro amico, facendogli annusare il bocconcino o mostrandogli la pallina, non dovremo far altro che piazzarci di fronte a lui, quasi a contatto, e allungare la mano contenente il rinforzo sopra la sua testa, con un movimento lento tendente a scavalcarlo: inevitabilmente si siederà, magari dopo qualche tentativo di saltare per afferrare il rinforzo, perché la sua struttura fisica è tale per cui, sollevando la testa quasi in verticale con il posteriore fermo, le zampe dietro si piegano e lo conducono naturalmente ad assumere la posizione seduta. Il motivo per cui il cane manterrà fermo il posteriore è facile da capire: se arretrasse si allontanerebbe dal rinforzo contenuto nella nostra mano e questo contrasterebbe con la sua volontà di conquistarlo. Semplice, oltre che logico.
  • Non appena il cane si sarà seduto, lo loderemo (“Bravo!” – rinforzo intermedio) e lo gratificheremo con il boccone (rinforzo primario) o la pallina. Ripeteremo la sequenza fino a quattro volte e poi lasceremo il cane libero di muoversi un po’. Poco dopo, ripeteremo l’operazione, associando per la prima volta anche il nome del cane seguito dal segnale verbale “seduto”, con voce normale e tono calmo, al gesto della nostra mano.
  • Appena il nostro amico si siederà, scatterà la sequenza “rinforzo intermedio – rinforzo primario” (lode seguita dal boccone o dalla pallina). La procedura andrà ripetuta diverse volte al giorno per qualche giorno (quattro ripetizioni al massimo per ciascuna seduta), anche a casa, fino a quando il cane non risponderà sempre correttamente al nostro segnale. A questo punto, potremo cominciare a rinforzare soltanto le esecuzioni più rapide e corrette, applicando il concetto del rinforzo intermittente, che stimola il cane a cercare un’esecuzione sempre più pronta e immediata. Nel contempo, sarà utile anche non tenere più in mano il rinforzo ma iniziare a lavorare con il solo gesto e la voce, rinforzando il cane quando esegue correttamente andando a prendere il boccone o la pallina dalla tasca. Il “Bravo” ci aiuterà a confermargli di aver eseguito correttamente in attesa del rinforzo.
  • Via via che il cane fa progressi, e di solito ci vuole poco se lavoriamo bene e con costanza, potremo cominciare a spostare le sedute di addestramento in zone dove siano presenti anche stimoli esterni (persone che passano, altri cani ecc.), la cui intensità dovrà essere proporzionale al livello di attenzione e concentrazione raggiunto dal nostro amico. In breve, attraverso un allenamento quotidiano, il segnale verbale diverrà chiaro e inequivocabile per il nostro amico, che risponderà sempre correttamente e in tutte le situazioni.
  • Attenzione, però, a non confondere il “seduto” con un comando utile a bloccare il cane in movimento: si tratta infatti di una postura che, sempre per questioni di morfologia, è molto difficile per il cane assumere in una situazione dinamica.

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