Il cane può essere vegetariano o vegano? Ecco perchè non dovremmo mai costringere un cane a seguire le scelte del proprio padrone...

1 Febbraio 2020 di Redazione

Esiste il cane vegetariano?

Tra le aberrazioni che purtroppo, in qualche caso, avvengono anche da noi in Italia e sono il frutto di un concetto dell’animale distorto e privo di fondamenta tipico degli ultimi anni, c’è l’idea che possa esistere il cane vegetariano o addirittura vegano.

Questa pratica  nasce in genere per due motivi: da una parte il proprietario è lui stesso vegetariano o vegano e, quasi per traslazione, costringe anche il cane a esserlo; dall’altra, il proprietario non sopporta l’idea che il suo amico possa cibarsi della carne di altri esseri simili a lui e preferisce una forma di dieta più “politicamente corretta”.

Ecco perché un cane non può essere vegetariano

È superfluo dire che de gustibus non disputandum est (sui gusti di ognuno non c’è da discutere) e pertanto ciascuno è libero di fare le scelte che crede. Tuttavia, nel momento in cui la sorte ha lasciato a noi umani il compito di decidere anche per il cane, le cose cambiano. Il cane vegetariano non esiste.

Il cane è carnivoro, anche se sarebbe più corretto dire che è tendenzialmente onnivoro: mangia cioè di tutto. Per comprendere questa semplice verità, basta guardare il corrispettivo selvatico del cane. Il lupo è un carnivoro, ma a ben guardare anch’esso è  tendenzialmente onnivoro. Divorando le prede erbivore, infatti, spesso mangia anche lo stomaco e ciò che esso contiene, vale a dire tracce di vegetali ma anche di frutta.

L’alimentazione del lupo, insomma, è perlopiù composta da proteine e grassi derivanti dalla carne, ma in parte è anche composta dei sali minerali che gli derivano dalle ossa e dalle proteine e vitamine vegetali che assume in maniera indiretta. Ma non solo. Il lupo infatti non disdegna talvolta di mangiare qualche bacca o dell’erba, confermando in questo modo la sua tendenza a essere onnivoro. Per il cane il discorso è simile, ma a lui non tocca, per fortuna, dover faticare per cacciare le prede.

Nei mangimi completi e bilanciati in commercio – e consigliati dai medici veterinari – l’apporto nutritivo totale deriva sia da fonti animali sia da quelle vegetali. Pertanto, escludere l’intero apporto nutritivo derivante dalla carne e dai suoi derivati, è un errore prima salutistico, e poi anche etologico.

Dobbiamo smettere di guardare al cane come se fosse un essere simile a noi in tutto e per tutto. Non lo è affatto. E forse, quando questo messaggio verrà recepito veramente, potremo avere al nostro fianco compagni a quattro zampe più sani e… felici.

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