Tanti giochi in spiaggia per il nostro cane
Se al nostro amico piace inseguire e riportare i giocattoli, dalla classica pallina al frisbee, a qualsiasi altra cosa incluso il tipico legnetto, allora il gioco acquatico è bello e pronto e a costo zero o quasi.
Il riporto
Lanciamo il suo oggetto preferito, purché galleggi, a una distanza prima breve e, se il cane si tuffa, agguanta e riporta, allunghiamo via via il tiro. La combinazione dell’istinto predatorio che si scarica, dell’acqua che rinfresca e del nuoto che tonifica è benefica come poche altre sotto ogni aspetto, fisico e mentale. Attenzione, però, ad alcuni fattori ambientali. Il tipo di spiaggia, per esempio. Se siamo su una distesa di sabbia morbida, teniamoci vicino alla zona umida lungo la riva, dove il fondo è più compatto, per una corsa migliore, e dove il terreno non scotta, salvaguardando i polpastrelli del cane. Se invece la spiaggia è sassosa, conviene non chiedere al nostro amico una lunga corsa prima dell’ingresso in acqua, per evitare che si ferisca i polpastrelli con sassi aguzzi, da eliminare comunque il più possibile prima di iniziare. Anche il fondale conta. Se siamo in presenza di alghe fitte, cerchiamo un punto sgombro per evitare che il cane possa restare impigliato e spaventarsi. Se invece il fondale appare libero, andiamo tranquilli ma per essere davvero sereni un’ispezione preventiva è sempre indispensabile.
Vai con i tuffi!
In genere, i cani che amano i giochi di lancio e riporto, e anche l’acqua, non hanno problemi a tuffarsi anche da una certa altezza per inseguire e agguantare la “preda”. Ma il loro entusiasmo, sempre contagioso, non deve farci dimenticare la sicurezza. L’acqua è un elemento liquido, è vero, ma impattare sulla sua superficie da un’altezza di qualche metro senza assumere una posizione consona a fenderla è doloroso. Tutti, almeno una volta, abbiamo provato l’effetto di una classica “spanciata” e anche il cane rischia di sperimentare quanto dura possa essere l’acqua in certi casi. Dunque, niente esagerazioni in altezza e, se la zona è di scoglio, immergiamoci prima a controllare bene che non ci sia il rischio di un impatto con spuntoni sommersi, perché in tal caso il cane può farsi veramente male e noi non vogliamo certo che accada!
Splash dog
Per i cani particolarmente entusiasti dei giochi di “tuffo e riporto” c’è addirittura uno sport specifico che ha un nome molto chiaro: Splash dog. Nato anni fa negli Stati Uniti, è sbarcato ormai anche dalle nostre parti e ha un bel successo, perché è molto divertente e spettacolare. In sintesi, si tratta di afferrare un oggetto lanciato o appeso in alto partendo da un trampolino e terminando la prestazione con… un tuffo fragoroso. Le gare prevedono due tipi di valutazione da parte dei giudici, una relativa alla prestazione atletica vera e propria, cioè la distanza coperta in volo dal cane, e l’altra riferita allo stile del tuffo. Nel primo caso, ovviamente la potenza di stacco del cane fa la differenza, ma l’allenamento specifico la incrementa. Nel secondo caso, i tuffi sono frutto di un lavoro di addestramento che il conduttore porta avanti con il suo cane per ottenere “figure” spettacolari ed eleganti. In entrambe le situazioni il divertimento è assicurato ma, come sempre, ricordiamoci che per praticare sport fisicamente impegnativi e a rischio di traumi come questo è obbligatorio prima un accurato controllo della salute e della forma fisica del cane, e poi un lavoro di addestramento scrupoloso sotto la guida di un istruttore esperto e rispettoso del cane. Il benessere del nostro amico prima di tutto!