I batteri presenti nella bocca del cane, come avviene anche per noi, possono dar luogo a forme di alitosi (ma attenzione che non sia dovute ad altre cause: il veterinario saprà dircelo). Lavandoci i denti e utilizzando il collutorio, in genere noi riusciamo a contenere il problema dell’alito pesante. E per quanto riguarda i nostri partner a quattro zampe? In questo articolo vi avevamo dato alcune dritte su come affrontare il problema. Ma recentemente uPetsia, startup dell’Università dell’Arizona, ha sviluppato una tecnologia innovativa in grado di migliorare l’alitosi nei cani. Ecco come!
L’idea alla base
La tecnologia di uPetsia è stata sviluppata da due professori associati del College of Agriculture and Life Sciences della UA. Il cofondatore Eric Lyons ricorda come, durante una festa del Ringraziamento, si iniziò a discutere tra amici in merito all’alito dei propri cani. “Ho pensato tra me e me che sarebbe stato fantastico progettare un metodo per risolvere il problema”, ha dichiarato il professor Lyons. E così ha fatto: “Tale tecnologia consiste nello schermare, coltivare e osservare in laboratorio i batteri presenti in natura nella bocca dei cani”. Il tutto è volto alla “progettazione di “batteri” sintetici in grado di produrre aromi piacevoli“. A differenza dei tradizionali deodoranti per l’alito, questa nuova tecnologia può aumentare la durata dell’effetto molto più a lungo. “[…] tali batteri stabiliscono piccole colonie in bocca e, durante le loro due ore di vita, producono un piacevole aroma di menta” dichiara Lyons.
La progettazione
L’idea ha attirato fin da subito l’interesse dell’ufficio commerciale dell’Università che ha immediatamente concesso una sovvenzione a uPetsia, in modo da approfondire la ricerca. Più tecnicamente, l’odore di menta in questione è stato prodotto a partire dal salicilato di metile, un composto organico comunemente usato per conferire fragranza e sapore. Per testare la capacità di produzione dell’aroma dei nuovi batteri, Lyons e Baltrus ne hanno messa una determinata quantità su dei bocconcini e li hanno dati da mangiare ai cani. Hanno quindi costantemente eseguito dei tamponi nella bocca dei cani, in modo da osservare le tempistiche di sviluppo del composto. La presenza di batteri è stata rilevata fino a quasi due ore dopo aver nutrito i cani.
Non ci resta che aspettare di trovare l’innovativo prodotto sugli scaffali dei nostri supermercati!