Si contano circa 500, tra cani e gatti fuggiti dalle loro case in tutta Italia durante la notte del 31 dicembre. Animali spaventati dai botti.

2 Gennaio 2019 di Redazione

500 tra cani e gatti sono fuggiti dalle loro case durante la notte del 31 dicembre

Si contano circa 500, tra cani e gatti fuggiti dalle loro case in tutta Italia durante la notte del 31 dicembre. Gli animali spaventati dai botti, non sono ancora rientrati a casa dai loro padroni: il dato emerge grazie alle diverse segnalazioni che sono state riportate su diverse pagine social di organizzazioni animaliste. Secondo l’Aidaa «la situazione purtroppo è in continua evoluzione». Il numero degli animali dispersi, feriti, se non morti di paura, potrebbe peggiorare. Come dobbiamo comportarci se stiamo vivendo questa grave situazione?

Cosa fare se il nostro amico è scappato

Se il nostro cane o gatto è fuggito di casa la prima cosa da controllare è che non si sia nascosto in qualche rifugio della zona. Contattiamo subito canili, gattili e ambulatori veterinari aperti, comunicando il numero di microchip dell’animale. Nel caso in cui non fosse stato trovato o non si sia rintanato da qualche parte, la cosa migliore da fare è denunciare la scomparsa alle forze dell’ordine, agli enti e ai gruppi di ricerca di animali scomparsi.

 E se trovo un cane o gatto fuggito?

Se invece per caso trovate un cane impaurito e fuggito dalla propria dimora, cerchiamo di rassicurarlo il più possibile e avvicinarlo, potremmo tentare di conquistarci la sua fiducia provando a offrirgli del cibo, non usate un tono di voce alto o non fate movimenti bruschi, ricordate che l’animale è scappato dalla paura. Se non riuscite a gestire la situazione da soli, avvisare i vigili urbani. Se invece riuscite a entrare in contatto con il cane o gatto, una volta calmato, dovete chiamare subito il canile più vicino che provvederà e a rintracciare i proprietari. Se trovate un gatto, non cercate subito di prenderlo ma assicuratevi che si trovi fuori pericolo e stategli vicino, anche qui possibilmente dandogli del cibo e chiamando poi il gattile o i volontari.

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