Il Chow Chow è un cane di origine cinese, affascinante quanto particolare, a cominciare dalla caratteristica lingua blu. L’aspetto può ricordare sia il re della savana, grazie alla folta criniera, sia un simpatico orsetto per via delle forme arrotondate.
Ma se il Chow Chow può catturare lo sguardo per il suo aspetto, riesce a conquistare anche per il suo carattere, con quella fierezza e quella dignità tutte orientali che sono il suo marchio di fabbrica. Conosciamolo meglio!
Chow Chow, il cane con la lingua blu
Avevi già sentito parlare di questa curiosità? Il Chow Chow nasce con la lingua rosa, che comincia a scurirsi nelle prime settimane di vita e intorno ai 2-3 mesi di vita dovrebbe essere interamente blu. Ma qual è la ragione di questa peculiarità?
Ovviamente, attorno alla lingua blu del Chow Chow non potevano non nascere alcune leggende. La prima ha per protagonista un monaco, gravemente malato al punto da non poter più raccogliere la legna per il fuoco per scaldarsi in un gelido inverno. I suoi fedeli cani andarono così nel bosco e presero in bocca dei ciocchi di legno carbonizzati da un incendio… Da quel momento, la loro lingua divenne blu.
Un’altra leggenda tira in ballo addirittura Buddha: quando questi dipinse il cielo di blu, il Chow Chow che gli teneva compagnia ripulì tutte le gocce di cielo cadute a terra con la lingua, che rimase per sempre blu. La vera ragione? Semplice, si tratta della presenza di cellule pigmentate assenti nella maggior parte delle altre razze canine.
Altri cani con la lingua blu sono: Eurasier, Shar Pei e Cane di Phu Quoc, originario del Vietnam.
Consigli per un look al top
Il Chow Chow deve essere spazzolato a fondo una volta alla settimana, preferibilmente con una spazzola con denti di metallo, facendo attenzione a non strappare il pelo. In questo modo il mantello si mantiene pulito e ordinato, senza infeltrirsi, e si facilitano le mute. Per conferire il tipico aspetto leonino, sulla testa va usato il cardatore, spazzolando la criniera in direzione del muso. Per la rifinitura è meglio ricorrere a una spazzola di media morbidezza.
Ovviamente, per un cane da esposizione sono da mettere in conto cure più assidue e spazzolate anche giornaliere. Sbaglia poi chi pensa che la toelettatura sia più facile nella varietà a pelo corto. In realtà, il pelo in questa varietà è più denso e con più sottopelo, e va quindi spazzolato più a lungo. Inoltre la sua scarsa lunghezza rende più difficile nascondere eventuali difetti.
Jofi, il Chow Chow psicanalista
Non capita a tutti i cani di avere per amico nientemeno che il padre della psicanalisi! Anche Sigmund Freud, infatti, era un appassionato cinofilo e i cani di casa erano considerati a tutti gli effetti membri della famiglia, tanto che ognuno di loro aveva il proprio posto a tavola.
Una razza che a Freud piaceva in modo particolare era il Chow Chow e sicuramente quello che fu a lui più legato è stato Jofi, una femmina. Freud, convinto che i cani sapessero leggere il carattere delle persone meglio di uno psicanalista (e noi siamo d’accordo) e del fatto che fossero in grado di mettere a proprio agio i pazienti, permetteva a Jofi di assistere alle sedute di analisi a Vienna, e il suo comportamento la diceva lunga sull’umore del paziente.
Se era calmo e tranquillo e gli ispirava fiducia, Jofi gli si sdraiava vicino. Se invece era teso e nervoso e non lo convinceva più di tanto, si manteneva a distanza. E come un orologio svizzero, Jofi era anche in grado di capire quando la seduta era terminata! Una volta passati i 50 minuti di rito, infatti, si alzava e si avviava alla porta dello studio, così che il suo padrone capisse che era arrivato il momento di congedare il paziente senza bisogno di dare un’occhiata all’orologio.
Chow Chow Panda, ennesima idiozia pseudo-cinofila
La tentazione di sfruttare l’aspetto da orso del Chow Chow, evidentemente, per alcuni è troppo forte… et voilà, eccolo trasformato in un panda! Non si tratta di una nuova specie animale frutto dell’incrocio tra un panda e un Chow Chow, più semplicemente c’è chi ha preso dei Chow Chow e li ha colorati di bianco e nero.
L’effetto panda è assicurato, l’operazione dura un paio d’ore, il colore dura 1-2 mesi dopodiché il pelo va ritoccato. In Cina questi “panda chow” sono diventati di gran moda e non è raro vederli in spettacoli circensi.
Per quanto i creatori di queste assurdità sostengano che i colori usati non siano dannosi e che durante il trattamento i cani non vengano maltrattati, viene da chiedersi quanto possa essere stressante per un cane sottoporsi a un trattamento estetico del tutto contro natura, che ne sminuisce largamente la dignità e li spersonalizza, nel nome (purtroppo) di squallidi fini di lucro.
Se vuoi conoscere meglio questa razza, visita la scheda dedicata alla razza Chow Chow.