Come per qualsiasi comportamento, istintivo o appreso che sia, anche chiedere cibo da tavola risponde a una regola universale: se un’azione, per quanto insistita, non porta il risultato sperato, a lungo andare non verrà ripetuta

24 Ottobre 2018 di Redazione

“Mendica” a tavola? Cause e rimedi

Posto che, senza dubbio, i mille odori del nostro cibo, crudo e cotto, vanno a solleticare in modo notevole l’appetito del cane, dotato come sappiamo di olfatto eccezionale, e posto anche che è normale, per la mentalità di un predatore sociale, condividere il cibo con il resto del branco, resta il fatto che, rispetto per esempio al gatto, il cane sia un “mendicante” assai pervicace che è molto difficile tenere lontano dai nostri piatti. La ragione principale, però, va ben più lontano di un ovvio ragionamento sull’indubbio potere “appetizzante” del profumo che si alza dalle nostre cucine: si tratta, tanto per cambiare, di evoluzione…

“Mendica” a tavola? meglio non iniziare. Il comportamento si estingue

Come per qualsiasi comportamento, istintivo o appreso che sia, anche chiedere cibo da tavola risponde a una regola universale: se un’azione, per quanto insistita, non porta il risultato sperato, a lungo andare non verrà ripetuta. In termini tecnici, si parla di “estinzione del comportamento”. Dunque, se non diamo mai, ma mai davvero, il nostro cibo al cane anche se ce lo chiede con insistenza, prima o poi smetterà di farlo. In questo caso, quando la famiglia si siede a tavola, alcuni cani si allontanano dalla stanza, forse per non “soffrire”… Altri, invece, si piazzano in un angolino e assumono quell’aria triste di rimprovero che, ammettiamolo, non ci lascia indifferenti. Ma se nutriamo correttamente il nostro amico, più volte al giorno e con cibo adatto lui, di buona qualità, non abbiamo alcun motivo per sentirci in colpa.

“Mendica” a tavola? meglio non iniziare. Perché non farlo

Ma se, per noi, condividere il cibo con il nostro amico non rappresenta un fastidio, dove sta il problema? Sta nel fatto che, in primo luogo, la maggior parte del cibo che mangiamo è poco adatto al cane e, in diversi casi, dannoso: carboidrati e zuccheri non sono affatto “sani” per i nostri amici, per non parlare di condimenti quali olio e burro, soprattutto cotti. I dolci sono bombe caloriche e il cioccolato, in particolare, è tossico per i cani. Le proteine animali, invece, vanno bene ma noi tendiamo a cuocere,  salare e condire moltissimo anche la carne e il pesce… che perdono perciò tanto valore nutritivo in termini canini e assumono invece aspetti poco sani. Se poi, come si spera, il nostro cane è correttamente nutrito, con mangimi di qualità o con la cucina a lui dedicata, la conseguenza di tanti “fuoripasto” sarà il sovrappeso, problema che ormai affligge in abbondanza anche la popolazione canina dei Paesi industrializzati e che ne accorcia la vita. Motivi per smettere ce ne sono…

“Mendica” a tavola? come farlo smettere

Se l’abitudine di chiedere il nostro cibo si è già consolidata da tempo, possiamo ridurre l’entità del problema. Come? Modificando e reindirizzando le sue aspettative. Per farlo, dovremo lasciare che il cane metta in atto tutto il suo repertorio di richieste senza degnarlo di attenzione… per quanto complicato sia. Non appena smette, si allontana e si mette a terra in un angolo con l’aria della vittima, estraiamo la nostra “arma segreta”: un bello snack per cani di quelli che durano a lungo oppure il classico oggetto in gomma dura, cavo e riempito di formaggio molle e appiccicoso, sul genere delle sottilette. Diamoglielo, senza dire una parola, e torniamo a  mangiare tranquillamente. In questo modo, gratifichiamo la sua scelta di “non agire” e, nello stesso tempo, gli offriamo un’alternativa piacevole al comportamento che vogliamo modificare. In breve tempo, di solito, la ripetizione di questo schema, ignorare le sue richieste e gratificare la scelta di interromperle, conduce il nostro amico a scegliere direttamente il comportamento gratificante, cioè mettersi a terra tranquillo in attesa del suo “premio” ogni volta che ci mettiamo a tavola. Se saremo bravi a gestire la tempistica spostando via via più in là nel tempo l’arrivo del suo snack fino ad arrivare al termine della cena prima di darglielo, potremo sostituirlo direttamente con la sua ciotola: perfetto!

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