Con l'innalzamento delle temperature le zecche sono in agguato: gli specialisti di Polivet ci spiegano come riconoscerle e come liberarsene.

24 Marzo 2021 di Livia Mossi

Con l’innalzamento delle temperature le zecche sono in agguato, pronte a “colonizzare” i nostri cani. Gli specialisti di Polivet ci spiegano come riconoscere questi parassiti pericolosi e come liberarsene.

Cos’è una zecca e come può attaccare l’uomo e gli animali?

Le zecche (classe Arachnida Ordine Acarina) sono ectoparassiti ematofagi, ovvero si nutrono di sangue degli animali e dell’uomo. Sono divise in due famiglie Argasidae (zecche molli che parassitano soprattutto gli uccelli) ed Ixodidae (zecche dure che parassitano i mammiferi). Ad oggi sono state identificate oltre 800 specie di zecche e circa 40 sono segnalate in Italia su animali domestici e selvatici. Il loro ciclo biologico si compone di 4 stadi maturativi: uovo, larva, ninfa e adulto. L’accoppiamento avviene grazie all’emissione di feromoni femminili che attraggono i maschi. A seguito di un pasto di sangue sull’ospite (uomo o animale che sia), la femmina depone nell’ambiente le uova; le larve che ne derivano ricercano un nuovo ospite tramite stimoli meccanici, termici, ottici, olfattivi e chimici percepiti da alcuni organi di senso tra cui l’apparato buccale. Una volta raggiunto il loro ospite si localizzano nelle zone auricolari, perioculari, perianali, inguinali e nella regione del collo. Con il rosto (bocca) mordono la cute dell’ospite e ne ingurgitano il sangue per nutrirsi, restando bene agganciate nel sito di morsicatura in quanto producono sostanze lipidiche e proteiche che fanno da collante.

Come riconoscere una zecca?

Le zecche sono solitamente di colore marrone o grigio scuro, di dimensioni che vanno da pochi mm fino a 1 cm. La grandezza dipende dalla specie, dallo stadio evolutivo e dal pasto consumato: più sangue hanno ingurgitato al loro interno e più si presentano gonfie e tondeggianti. Somigliano a dei fagioli o delle lenticchie adese alla cute dei nostri animali. Prima ancora che aderiscano alla cute non è infrequente trovarle che camminano sulla cute stessa in cerca del sito di impianto; in questi casi si possono vedere bene gli arti e l’apparato buccale (rostro).

Come rimuovere una zecca adesa alla cute?

In commercio esistono delle pinzette “rimuovi zecca” che terminano a forma di uncino. Se non ne siete provvisti anche un paio di pinzette comuni vanno bene a tale scopo. Bisogna munirsi di guanti prima di procedere. L’estremità distale della pinzetta va posta sotto il parassita, a contatto con la cute del cane poi, con un movimento rotatorio in senso orario, senza avere fretta di tirare la zecca, si attua una piccola trazione verso di sé. Il movimento rotatorio farà si che il rostro della zecca si distacchi integralmente dalla cute, senza lasciare residui che potrebbero innescare una reazione infiammatoria e infettiva nella cute dell’animale con necessità di cure mediche. Finita
l’operazione è bene disinfettare con un prodotto a base di clorexidina al 4% l’area in cui era infissa la zecca e deporre poi il parassita all’interno di un contenitore ripieno di alcool per poi farne l’identificazione di specie tramite il proprio veterinario.

Cose da NON fare:

  1. non rimuovere la zecca senza usare dei guanti;
  2. non schiacciare o bruciare la zecca;
  3. non tentare di uccidere la zecca buttando sulla cute alcool, acqua ossigenata o repellenti;
  4. non buttare la zecca viva nel secchio della spazzatura.
Foto a cura di Katrina_S via Pixabay

Che malattie può portare la zecca?

Le zecche sono veicoli di numerosi agenti patogeni di natura virale, rickettsiale, batterica e protozoaria. Alcune malattie che vengono trasmesse dal morso di zecca all’uomo sono la febbre bottonosa del mediterraneo, la borreliosi di Lyme, la febbre ricorrente da zecche, la tularemia, la meningoencefalite da zecche, l’erlichiosi. Così come per l’uomo, anche per i nostri animali esistono dei rischi sanitari. Le principali malattie trasmesse da zecche negli animali sono:

  1. Babesiosi o Piroplasmosi;
  2. Erlichiosi;
  3. Malattia di Lyme o Borreliosi;
  4. Epatozoonosi;
  5. Encefalite da zecche.

Ognuna di queste malattie ha un tempo di incubazione variabile (da pochi giorni ad alcune settimane) quindi una volta che si rimuove una zecca dal proprio animale sarebbe bene tenere sotto controllo la sintomatologia clinica in quanto possono dare febbre, anemia, debolezza, inappetenza. Portare la zecca dal veterinario per l’identificazione di specie e per successivi monitoraggi del paziente può essere molto utile.

Come impedire l’attecchimento delle zecche sulla cute degli animali?

La prevenzione risulta l’arma determinante nel controllo delle patologie trasmesse da zecca. Pur essendo quest’ultime sempre attive, il maggior rischio è nel periodo primaverile fino all’autunno. La probabilità di trasmissione di agenti patogeni è proporzionale al suo tempo di permanenza sull’ospite, quindi è opportuno un adeguato trattamento antiparassitario da effettuare durante l’intero arco dell’anno. L’antiparassitario deve avere un’azione repellente in modo da impedire alla zecca di mordere la cute dell’animale, esistono altri antiparassitari ad azione adulticida, cioè che uccidono la zecca già attecchita sulla cute in modo tale che questa muoia e cada a terra. Il protocollo ideale è meglio sceglierlo insieme al proprio veterinario formulandolo specificatamente per il proprio animale in base all’età, al luogo in cui vive, in base allo stile di vita, alla presenza o assenza di altri animali etc. Resta valida l’abitudine di spazzolare bene il proprio cane dopo una passeggiata in montagna o nei campi in quanto molte zecche, sebbene non attaccate, possono comunque vagare sul pelo del cane e poi cadere in casa e magari parassitare un altro ospite non protetto, quindi attenzione!


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