Cucciolo di una settimana lanciato da un’auto: una violenza imperdonabile

Un cucciolo è stato lanciato fuori da un’auto in corsa a Menfi, in provincia di Agrigento. La notizia è stata riportata dal Messaggero e si tratta solo dell’ultimo gesto inutilmente crudele e violento che si è consumato a danno di un animale innocente. Ricordiamo Fatima, una femmina di Dogo Argentino a cui mesi fa, sempre in Sicilia, era stato dato fuoco. Ma anche gli otto cuccioli sempre di Dogo Argentino ritrovati pochi giorni fa chiusi in un sacco della spazzatura a Seveso, in provincia di Monza (Lombardia). La cattiveria umana, insomma, sembra non avere limiti.

Il piccolo è stato strappato alla madre ad appena una settimana di vita, gli occhi ancora chiusi. Non solo il cucciolo è stato abbandonato, ma è stato lanciato fuori da un’auto in movimento in una zona di aperta campagna, senza testimoni. Per fortuna il piccolo è stato ritrovato da un passante, Giacomo Oro, che lo ha consegnato al rifugio per cani Oasi Ohana.

Il cucciolo è stato sottoposto d’urgenza a una visita veterinaria. Provava tanto dolore da non riusciva a muoversi e sul suo corpo erano presenti escoriazioni: ciò conferma che è stato lanciato fuori da una macchina in moto. Quasi per miracolo, non ci sono fratture. Gli sono stati somministrati antidolorifici, in modo da permettergli di riposare. L’ultimo aggiornamento, condiviso dall’Oasi Ohana sui suoi profili social, risale a ieri pomeriggio: il piccolo dorme, ma si rifiuta di bere dal biberon per nutrirsi.

Chiara Calasanzio, fondatrice dell’Oasi Ohana, dichiara a La Stampa:

Ho ormai terminato le parole per descrivere quello che sta accadendo in Sicilia in questi mesi. La gente non si macchia solo della vergogna e dell’infamia, morale e penale, di abbandonare a morte sicura un povero cucciolo innocente nato per l’ostinazione di non sterilizzare le femmine, ma cerca costantemente di infliggere più dolore possibile prima di dare la morte. Che senso aveva, in una strada di campagna isolata, lanciarlo in corsa?

La redazione non può far altro che augurare una pronta guarigione al piccolo e ringraziare chi si sta prendendo cura di lui. Nella speranza che i colpevoli di questo gesto imperdonabile vengano trovati e puniti per la violenza e la vigliaccheria di cui si sono macchiati.