Anche i cani possono soffrire di disturbi cognitivi come le demenza senile. Quando si manifesta? Quali sono i sintomi più comuni?

11 Febbraio 2021 di Ilaria Aceto

Proprio come accade per gli umani, anche cani e gatti possono soffrire di disturbi cognitivi. Fra le possibili patologie che possono colpirli vi è anche la demenza senile. La CDS (cognitive dysfunction syndrome), comunemente detta demenza senile, è associata all’invecchiamento del cervello e riduce la reattività dei nostri cani, così come la velocità di apprendimento e la memoria.

Si può manifestare in età molto diverse. Una serie di testi neuropsicologici condotti sui cani dimostrano che i primi sintomi di demenza senile possono comparire già a partire dai 6 anni, mentre i gatti li sviluppano in età più avanzata. Ma quali sono i sintomi? Ed esiste una cura?

Come si manifesta?

Ecco i sintomi più comuni della demenza senile:

  • disorientamento: fra i primi segnali di demenza senile vi è l’incapacità di riconoscere persone note o ambienti familiari;
  • cambiamenti nel ciclo sonno-veglia: il cane dorme di più durante il giorno e si sveglia spesso durante la notte. Inoltre, durante il sonno può soffrire di una maggiore irrequietezza, svegliandosi di soprassalto o spaventato;
  • cambiano le interazioni con noi e con gli altri animali domestici, con variazioni dei livelli di affetto o di irritabilità;
  • cambiano i livelli di attività e compaiono dei comportamenti compulsivi (i gatti potrebbero iniziare a leccarsi in maniera ossessiva mentre i cani tendono a camminare senza sosta);
  • si verificano perdite di memoria con la tendenza a dimenticare i comandi ma anche i “comportamenti appresi”, ossia l’insieme di norme che regolano la vita domestica.

Quando notiamo questi sintomi, portiamo il nostro cane dal veterinario per avere conferma della diagnosi.

Come posso aiutare il mio cane?

Non esiste una cura per la demenza senile, tuttavia ci sono una serie di strategie che possiamo mettere in atto per incentivare il benessere del cane se affetto da questa sindrome:

  • mantenere una routine quotidiana: questo sortirà effetti benefici sulla salute del nostro partner;
  • tenerlo impegnato fisicamente e mentalmente, per rallentare il declino cognitivo;
  • chiedere al veterinario consigli per una dieta specifica formulata per cani con disturbi cognitivi. Sarà una dieta ricca di antiossidanti, che agiscono catturando i “radicali liberi” e supportando le funzioni cognitive. Si trovano in particolare nelle vitamine C ed E, così come pure nella provitamina A.

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