Scopri come regolare la dieta del cane anziano seguendo i consigli dati dal medico veterinario Monica Perego.

28 Luglio 2023 di Redazione

Come regolare la dieta del cane anziano? Ce lo spiega in questo nuovo articolo il Medico Veterinario Monica Perego, con utili consigli per prepararci nel modo migliore alla terza età del nostro amico. 

cane mangia dalla ciotola

Da che età un cane è anziano?

Prima di analizzare il tema legato alla sua alimentazione potremmo chiederci: ma da quando un cane è anziano? L’età dipende dalla taglia! In generale, i cani più piccoli diventano anziani intorno agli 11-12 anni, i cani di media taglia (tra 11 e 23 kg di peso) intorno ai 10 anni, i “taglia grande” (da 24 a 50 kg) a 9 anni e i “giganti” (dai 50 kg in su) sono anziani dai 7,5 anni di età.

Ad ogni modo, per decidere se davvero il nostro amico è entrato nella terza età serve una visita veterinaria completa di esami del sangue e di radiografie, perché ogni cane è un mondo a sé con caratteristiche, anche di invecchiamento, soggettive.

Necessità di cambiare dieta

La terza età del cane può essere bella e ricca di emozioni ma porta con sé cambiamenti al metabolismo che ci impongono di modificare la sua dieta. I cani anziani tendono a condurre una vita più sedentaria, con riduzione di corse e giochi e incremento del sonno, quindi possono ingrassare facilmente, se non diminuiamo le calorie.

Piuttosto che ridurre le dosi, però, conviene cambiare menu. D’altronde il cibo è uno dei pochi piaceri rimasti al cane anziano… non facciamogli patire la fame!

Dieta cane anziano: proteine, fibre e meno grassi

Per contrastare la perdita di massa muscolare bisogna continuare a fornire un buon contenuto di proteine di alta qualità, di carne o di pesce. Da ridurre invece la percentuale di grassi: per il cane sono energia di pronto utilizzo ma, visto che si muove meno, ne consuma meno. E ciò che avanza… diventa “ciccia”. I grassi da prediligere sono omega 3 e omega 6 (acidi grassi essenziali, già presenti in molti alimenti pronti, purché di buona qualità).

Un altro cambiamento fisiologico è una riduzione della mobilità intestinale e della capacità dei reni di depurare il sangue dalle sostanze di scarto poi espulse con le urine. Per l’intestino, serve una buona quantità di fibre che eviteranno la stitichezza.

Per quanto riguarda l’attività renale, è dimostrato che non dipende dalla quantità di proteine bensì dalla qualità, quindi sempre proteine nobili! Un altro aspetto è la fisiologica comparsa di dolori articolari, dovuti ad artrosi per i ripetuti microtraumi subiti nel corso degli anni. Una buona integrazione con condroitina e glucosamina, sostanze che “aiutano” le articolazioni, è utile e il veterinario saprà consigliarvi.

Dieta cane anziano: cibo secco o umido?

Nei pet shop troviamo tanti alimenti pronti di ottima qualità, secchi e umidi, correttamente bilanciati e integrati, studiati per i cani senior di tutte le taglie. Per gli anziani in genere si consiglia il cibo umido perché è più facile da digerire, non richiede una grande masticazione (anche i denti invecchiano…) e, cosa non trascurabile, è ricco di acqua. Come negli esseri umani, infatti, anche nei cani con l’età cala il “senso della sete” e la disidratazione è in agguato.

cane anziano beve

Viceversa, se un cane anziano beve parecchio dobbiamo allarmarci perché molto facile che ci sia qualche problema di salute in atto. Per quanto riguarda l’alimentazione casalinga, è indispensabile affidarsi a un nutrizionista veterinario che stabilisca una dieta personalizzata.

Quanti pasti al giorno?

L’alimentazione del cane anziano, sotto questo aspetto, richiama quella del cucciolo. Quindi suddividiamo la sua razione giornaliera in tre o quattro pasti, dilazionati e meno abbondanti. In questo modo non patirà la fame e, allo stesso tempo, avrà una digestione più leggera, visto che le dosi saranno minori.

<blockquote style=”border-left:solid 3px black;” class=”wp-block-quote”><!– wp:paragraph –>
<p style=”margin-left: 1em;”><em>Fonte: <strong>Dott.ssa Monica Perego</strong>, medico veterinario libero professionista. Si occupa principalmente di medicina dello sport applicata alla cinofilia, con particolare attenzione alle patologie conseguenti ad un errato allenamento.</em></p>
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