Fare una videochiamata con il proprio cane è già possibile. Il DogPhone è l’ultimo dispositivo tecnologico, a forma di palla dotata di un sensore, che consente ai cuccioli di contattare i loro amici umani. A ideare questo device intelligente è stata la professoressa Ilyena Hirskyj-Douglas dell’Università di Glasgow (Scozia), in collaborazione con i ricercatori dell’Università Aalto (Finlandia), dopo mesi di esperimenti con il suo Labrador. «Sono quasi dieci anni che costruisco tecnologie grazie a Zack. Le ispira, ormai fa parte anche della mia vita professionale», racconta. Lo studio è stato pubblicato sull’Association for Computer Machinery Digital Library, una community dedicata alle future sfide tecnologiche.
La ricerca ha sottolineato oltretutto come cani e gatti si siano legati ancora di più ai proprietari durante i mesi della pandemia. Oggi i cuccioli stanno però vivendo un’ansia da separazione: il graduale ritorno alla normalità sta portando i loro coinquilini umani a trascorrere più tempo fuori dalle mura domestiche, così i pet si sentono quasi abbandonati. Ecco perché allora il DogPhone diventa un dispositivo utile a non scalfire quell’amicizia rafforzata soprattutto negli ultimi due anni.
Professoressa, siamo passati dalle call di lavoro alle video-chiamate con i nostri cani. Ma che cosa è davvero il DogPhone?
«Il DogPhone è un dispositivo che consente a un cane di fare videochiamate attraverso l’interazione con una palla. Ogni volta che quest’ultima viene mossa si invia un segnale a un computer portatile – per esempio, io lo tenevo nel salotto – che a sua volta fa partire la call. Posso così rispondere e vedere il mio cucciolo, ma io stessa posso chiamarlo. Se lui vuole accettare la videochiamata, deve però muovere la palla».
Il DogPhone è anche un dispositivo che potrebbe cambiare il paradigma della comunicazione.
«Vero, il DogPhone è stato sviluppato in modo che i cani possano avere il controllo dei dispositivi tecnologici presenti nella loro casa e utilizzare i vantaggi della stessa tecnologia».
Quanto ha impiegato per ideare il device?
«C’è voluto tanto tempo per realizzarlo. Ho cominciato a testare come il mio Zack si comportava nella quotidianità: mentre masticava bastoncini oppure come interagiva con i peluche, quando correva sulle foglie o durante i momenti di gioco proprio con la palla. Volevo costruire un dispositivo che si adattasse alle sue esigenze, al suo modo di rapportarsi con il mondo, anziché utilizzare un tradizionale device a pulsanti».
I giocattoli intelligenti per animali domestici stanno aprendo un nuovo mercato. Si stima già che entro il 2025 saranno un’industria da almeno 20 miliardi di dollari.
«Gli smart pet toys (i giocattoli intelligenti per animali domestici, ndr) sono già tra noi. C’è la tecnologia con cui videochiamare un cane, monitorare le sue passeggiate oppure osservarlo giocare, anche se forse un cucciolo non è tanto consapevole di che cosa significhi essere tecnologici. Spero però che il DogPhone apra una nuova era per gli smart pet toys, così da potere considerare realmente cani e gatti utenti attivi delle nuove tecnologie. Proprio queste ultime sono progettate pensando soltanto agli animali e all’esperienza che vivranno mentre le useranno».