Negli ultimi anni una figura professionale è diventata sempre più di riferimento per gli amanti dei cani: l’educatore cinofilo. Questa figura è sempre esistita, ma ci si è resi conto che i ritmi del mondo moderno ci impediscono spesso di trascorrere tempo di qualità con il nostro cane, che quindi potrebbe passare troppi momenti solo e alcune volte assumere comportamenti scorretti.
L’educatore si inserisce in questa linea di confine tra padrone e cane, per far ritrovare tranquillità ad un cane che è smarrito emotivamente o per fornire feed ad una persona che non ha la stoffa del leader e non è proprio in grado di educare un cane.
Al di fuori del mondo casalingo dove molti problemi sono risolvibili con l’intervento del comportamentista, dobbiamo pensare alla straordinaria importanza di questa figura per il recupero di cani giudicati “socialmente pericolosi”. Un problema sociale assai grave è dato dalla criminalità che abusa di molti molossoidi o terrier ai fini dei combattimenti illegali, rendendoli pericolosi e di difficile inserimento in famiglia.
L’educatore cinofilo si inserisce in questo percorso di recupero, per permettere a tutti questi esemplari che hanno subito maltrattamenti, di poter esser reinseriti in un contesto sociale, senza dover temere l’uomo e senza essere aggressivi.
Ovviamente teniamo presente che molti esemplari necessitano di recupero non solo perché allevati nel circolo della malavita. Molti cani, purtroppo, vengono adottati “per moda” da persone senza esperienza, che preferiscono avere terrier dalla taglia importanti o molossoidi di peso pur non avendo le capacità di gestire un cane di quella mole.
Lo squilibrio che si crea potrebbe portare il cane ad atteggiamenti da correggere, o a manifestare aggressività. Ricordiamoci che un cane da guardia di una certa mole può essere paragonato ad un fucile carico. Nessuno lascerebbe un fucile incustodito e senza la sicura. Lo stesso ragionamento va applicato a Fido: dobbiamo avere il controllo del nostro cane, noi dobbiamo essere il capobranco, noi siamo il punto di riferimento della sua vita.
Regole e rispetto dei ruoli e della “gerarchia di branco” faranno in modo che qualsiasi esemplare sarà bene inserito, educato, controllato e mai violento… Per imparare a gestire correttamente il cane, è prezioso il ruolo dell’educatore cinofilo.
Il percorso per diventare educatori cinofili
Come detto sopra, il formatore cinofilo è il professionista che possiede tutte le competenze necessarie per svolgere attività di formazione per lo sviluppo del rapporto uomo/cane. In altre parole, è lo specialista a cui si rivolge il proprietario, che voglia essere assistito nel migliorare il proprio rapporto con il cane, imparando a comprenderne il comportamento, le tecniche di addestramento e le modalità di interazione. Il formatore cinofilo è quella figura in cui riporre la propria fiducia per la capacità di risolvere eventuali problematiche comportamentali del cane.
Diventare un educatore cinofilo richiede dedizione, passione per gli animali e una formazione specifica. Per intraprendere questa professione è necessario frequentare un corso che fornisca le conoscenze teoriche e pratiche indispensabili. In Italia, istituti come l’Istituto Cinotecnico Italiano (ICI) e l’Istituto Nazionale Addestramento Cani Guida (INAC) offrono percorsi di formazione approvati dal Ministero della Salute.
Questi corsi hanno durate diverse: ci sono diplomi triennali, biennali o corsi più brevi se si possiede già una laurea o diploma in ambito veterinario o biologico. Al termine degli studi, è possibile iscriversi all’Albo degli Educatori Cinofili (AIC), entrando così a far parte della comunità professionale.
Il formatore cinofilo deve soddisfare i requisiti previsti dalla norma europea CWA 16979, per quanto concerne: competenze generali, per soddisfare le esigenze e le aspettative del proprio cliente; competenze specifiche, relative al proprio profilo di specializzazione; abilità di addestramento; abilità manageriali, di comunicazione interpersonale e di formazione di altre persone.
Una volta frequentati i corsi e superato un esame, si ottiene il patentino. Questo ha una validità di 5 anni e prevede un aggiornamento documentale in cui si dimostri la continuità lavorativa nel settore, la corretta gestione degli eventuali reclami e l’aggiornamento professionale.
Educatore cinofilo: pro e contro
Lavorare come educatore offre numerosi vantaggi: sicuramente la possibilità di interagire quotidianamente con gli animali, contribuendo al loro benessere comportamentale. Questa professione permette anche di stabilire una profonda connessione con i quattro zampe e i loro proprietari, migliorando la qualità della vita di entrambi. Si diventa un punto di riferimento importante per molte famiglie.
Nonostante le tante soddisfazioni che la professione offre, esiste anche qualche aspetto infelice: gli educatori cinofili possono trovarsi ad affrontare situazioni emotivamente impegnative e provanti psicologicamente.
Ogni esemplare ha una sua storia e non sempre ci si dovrà occupare di un Barboncino che fatica a stare al guinzaglio. A volte ci saranno storie tristi fatte di dolore, abbandono e abusi, difficili da tollerare per chi ama gli animali. In questi casi, ovviamente, non sarà possibile ottenere risultati immediati o soddisfacenti durante poche sedute d’allenamento coi cani. Pazienza ed empatia sono la forza di un bravo educatore.
In conclusione, chi desidera essere un educatore dovrà sviluppare skills a 360° per riuscire ad addestrare i cani, enfatizzando e potenziando le specifiche qualità innate in relazione al loro impiego previsto e alla loro affidabilità.
Dovrà impartire insegnamenti mirati a promuovere una convivenza armoniosa tra l’uomo e il cane, facilitando l’integrazione del cane nella vita sociale e sviluppando le sue capacità di apprendimento in modo da indirizzarle verso l’impiego specifico di ciascuna razza. Dovrà conoscere razze, rudimenti di veterinaria e psicologia in maniera adeguata per aiutare ogni singolo animale che avrà bisogno di lui.