Dal maggio 2025, i cani di grossa taglia possono viaggiare in cabina in Italia. Scopri cosa prevede la nuova normativa e come funziona.

17 Giugno 2025 di Letizia

Da maggio 2025 in Italia è cambiato qualcosa di profondo nel modo in cui si viaggia: i cani di taglia grande possono finalmente salire in cabina, seduti accanto ai loro compagni umani. È una novità che segna una svolta culturale prima ancora che normativa, perché mette nero su bianco un principio che molti proprietari di animali sentono da tempo: il cane non è un bagaglio, è famiglia.

Fino a ieri, chi aveva un cane sopra i dieci chili sapeva che viaggiare in aereo significava quasi sempre doverlo imbarcare in stiva. Un’esperienza che per molti animali può rivelarsi traumatica e che costringe i proprietari a scelte difficili. Alcuni rinunciano a viaggiare, altri affrontano il viaggio con angoscia e sensi di colpa.

La nuova normativa, nata da un’iniziativa del Ministero dei Trasporti in collaborazione con ENAC, prova a cambiare tutto questo. In modo sperimentale, ora è possibile portare in cabina anche cani di grossa taglia, a patto che siano educati, sotto controllo e in possesso di tutti i documenti sanitari richiesti. Non si tratta solo di un permesso simbolico: le compagnie aeree stanno già adattando le loro regole e spazi per rendere questa convivenza possibile e sicura.

Come funziona

L’ENAC cambia rotta e abbraccia una visione più pet-friendly, introducendo nuove linee guida che permettono finalmente anche agli animali domestici sopra gli 8-10 kg di viaggiare in cabina. Una vera rivoluzione per chi considera il proprio cane o gatto parte della famiglia e ha finora dovuto affrontare le difficoltà (e le ansie) del trasporto in stiva.

Il presidente di ENAC, Pierluigi Di Palma, ha definito questa novità come «un cambiamento culturale, prima ancora che normativo». Un passo avanti, ha sottolineato, che rende possibile – in tempi rapidi e con procedure progressive – l’ingresso a bordo di animali di peso superiore ai 10 kg. Il tutto avviene in coerenza con il principio introdotto nella Costituzione italiana nel 2022, che riconosce la tutela degli animali all’articolo 9. L’obiettivo è chiaro: trovare un equilibrio tra benessere dell’animale, sicurezza del volo e comfort degli altri passeggeri.

La decisione non impone obblighi alle compagnie aeree, ma offre loro la possibilità di aderire volontariamente, rispettando criteri precisi. Gli animali dovranno viaggiare in trasportini omologati, ben assicurati al sedile – o collocati sopra, se l’aereo lo consente – e posizionati vicino al finestrino, evitando le file con uscite di emergenza.

Le linee guida prevedono anche un numero massimo di animali per volo, l’informazione preventiva a bordo, e persino la possibilità di riservare aree “cuscinetto” per passeggeri allergici o che preferiscono non condividere lo spazio con animali. Fondamentale sarà inoltre il peso complessivo del pet e del trasportino.

Ogni vettore interessato dovrà presentare un piano operativo dettagliato a ENAC per ottenere il via libera, in collaborazione con i servizi di assistenza a terra. Si tratta, in sostanza, di un passo che segna non solo un’evoluzione delle regole, ma un cambiamento di mentalità. Finalmente anche in Italia i cani “fuori misura” potranno volare accanto ai propri umani, senza più essere confinati in stiva. Un’innovazione che potrebbe diventare un modello anche per altri Paesi, e che già oggi ha un valore emotivo altissimo per milioni di viaggiatori.

Un modello italiano che potrebbe ispirare l’Europa

Il cambiamento si inserisce anche in una trasformazione più ampia: il turismo pet-friendly è in forte crescita, così come il mercato dei servizi pensati per gli animali. Hotel, spiagge, ristoranti e persino musei stanno adattandosi a una nuova domanda, più consapevole e più inclusiva. La norma sui voli non è che un tassello, ma è un tassello importante.

Ovviamente restano nodi da sciogliere. Come si gestisce la presenza di cani in caso di turbolenze? Che succede se il cane disturba o ha paura? E come si tutelano i diritti di tutti i passeggeri, anche quelli che non amano o non tollerano la presenza di animali? Sono domande legittime e complesse, ma il fatto stesso che oggi le si stia ponendo mostra che qualcosa è cambiato. Finalmente si discute, non più se il cane può viaggiare con noi, ma come renderlo possibile nel rispetto di tutti.

Questa svolta italiana potrebbe fare da apripista anche per altri Paesi. Al momento, infatti, le regole sul trasporto di animali variano molto da nazione a nazione e spesso dipendono dalle singole compagnie. Con questa iniziativa, l’Italia si posiziona tra le realtà più avanzate in materia di viaggi pet-inclusive, e probabilmente non sarà sola ancora a lungo. Forse non è solo una questione di voli. È una questione di civiltà, di empatia e di sguardo sul futuro. Un futuro dove viaggiare con chi amiamo, a quattro zampe o meno, non sarà più un’eccezione, ma la norma.

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