Una ricerca condotta dal laboratorio DogStudies del Max Planck Institute for the Science of Human History e diretta da Juliane Bräuer indaga le capacità metacognitive dei cani. Sembrerebbe dimostrare che i cani, proprio come i primati, capiscono quando non sono in possesso di abbastanza informazioni per prendere una decisione e ne cercano altre. Insomma, proprio come Socrate… i cani sanno di non sapere!
L’esperimento era strutturato in tre fasi distinte, che si sono tutte svolte in una stanza con due paraventi. Inizialmente i ricercatori hanno nascosto una ricompensa (uno snack o un giocattolo) dietro una delle due barriere, a volte mentre il cane osservava, a volte senza che potesse vedere dove veniva collocata la ricompensa.
I ricercatori hanno monitorato la frequenza con cui i cani guardavano attraverso una fessura nel paravento prima di scegliere un’opzione. Nella situazione in cui non avevano potuto osservare dove fosse la ricompensa, i cani hanno controllato più spesso; dunque erano consapevoli di non avere una risposta e cercavano di ottenere più informazioni prima di scegliere.
La seconda parte dell’esperimento era invece volta a verificare il cosiddetto “effetto passaporto“. Secondo questa teoria, quando gli esseri umani cercano qualcosa di importante, per esempio un documento, impiegano più tempo e controllano più volte. I ricercatori si sono chiesti se tale teoria fosse valida anche per i cani. Hanno quindi ripetuto il test precedente differenziando il valore dei premi. In questo caso, però, controllare più volta non gli ha permesso di trovare cibo maggiormente pregiato. In conclusione, l’effetto passaporto non si è verificato.
In una terza variante del test, i cani potevano sempre vedere dove era posizionata la ricompensa, ma erano soggetti a un ritardo da cinque secondi a due minuti prima di essere autorizzati a recuperarla. È interessante notare che i cani non hanno controllato più spesso quando l’attesa era più lunga.
Cosa concludere da tutto ciò? Anche se i cani sanno di non sapere, è difficile affermare con certezza che abbiano capacità metacognitive. I ricercatori concludono:
Per gli esseri umani la vista è un senso importante per la raccolta di informazioni. In questo caso il nostro esperimento si basava su un’azione di “controllo” che si affidava alla vista, ma i cani probabilmente usavano anche l’olfatto quando controllavano attraverso la fessura nella barriera. Sappiamo infatti che l’olfatto è molto importante per i cani. In futuro, vorremmo sviluppare un esperimento per indagare in quali circostanze i cani decidono di usare l’olfatto rispetto alla vista. Questo potrebbe darci ulteriori suggerimenti sulle loro capacità di ricerca di informazioni.