Anche la tinta del manto dei nostri amici a quattro zampe racconta qualcosa della loro storia e delle loro abitudini.

20 Febbraio 2022 di Redazione

Il colore del cane da lavoro non è quasi mai casuale. Il manto del nostro amico a quattro zampe è funzionale al suo ruolo: se un cucciolo d’appartamento scandisce la nostra vita quotidiana, un cane dal pelo chiaro o scuro può fare la differenza durante le battute di caccia o nel controllo delle greggi. Proprio per questo il colore del pelo del cane non riguarda soltanto l’estetica.

Che sia candido o scuro, il colore del cane ha una funzione ben precisa

Le carte di identità del Setter inglese, del Fox Terrier e del Maremmano-Abruzzese hanno in comune un segno particolare inconfondibile: il pelo bianco. Eppure, questo colore ha diverse funzionalità a seconda della razza. Già, perché il Setter inglese è stato selezionato con manto chiaro per essere visibile durante l’attività venatoria in campi aperti. L’astuto e piccolo Fox Terrier, che in passato era noto per fare uscire la volpe dalla tana, è invece prevalentemente di colore latteo per non essere scambiato con gli animali selvatici. C’è infine il Maremmano-Abruzzese che, come quasi tutti i quattro zampe difensori delle greggi, ha il corpo candido per mimetizzarsi bene nel gregge e sorprendere i predatori, causandone la fuga. Ed ecco perché il colore del cane non è quasi mai casuale.

Border Collie, Kelpie o Pastore Croato sono invece conduttori dal mantello in prevalenza scuro. Proprio questa peculiarità fisica li rende riconoscibili agli occhi degli ovini che tendono a evitarli, anche perché si muovono come predatori, assecondando così il loro lavoro.

Che siano col manto bianco o scuro, tutti i cani da pastore devono avere autonomia decisionale, coraggio e tenacia, così da proteggere gli animali dai predatori e condurli nella giusta direzione.

Il colore del cane

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