Dopo tre notti dispersa al freddo, una settantunenne genovese è stata ritrovata grazie... al suo Chihuahua. Perché il coraggio non ha taglia.

3 Settembre 2020 di Ilaria Aceto

Sono piccoli, tanto piccoli da entrare in una borsetta. Spesso diffidano degli sconosciuti. E, potremmo pensare, non sono particolarmente coraggiosi. Niente di più sbagliato. In realtà, i Chihuahua non solo si affezionano in fretta alle loro famiglie, stabilendo un legame unico, ma sono anche svegli, vivaci e molto, molto coraggiosi. Lo dimostra la storia di Sandra D’Anniballe, una donna genovese di 71 anni, salvata a quattro giorni dalla sua scomparsa proprio grazie ad Amon, il suo piccolo Chihuahua.

Questa brutta storia (raccontata in particolare dal Il Secolo XIX), fortunatamente con un lieto fine, inizia sabato scorso all’ora di pranzo. La donna, genovese ma residente a San Giacomo di Roburent, in provincia di Cuneo, sta trascorrendo una giornata come le altre, nella sua villa all’interno del centro ippico di proprietà del figlio. All’ora di pranzo, mentre il cuoco prepara da mangiare, Sandra decide di portare a passeggio i suoi due amati cani: il già citato Chihuahua Amon e Oscar, un Border Collie. Non vedendola rientrare, la badante, che segue Sandra da quando è stata vittima di due ischemie cerebrali, decide di lanciare l’allarme.

Il figlio di Sandra viene avvisato della scomparsa, e ha inizio un vero e proprio incubo. Per quattro giorni e tre notti la donna viene cercata nelle zone boschive intorno alla sua abitazione da vigili del fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, protezione civile, volontari e soccorso alpino. Senza contare droni, unità cinofile e un elicottero. A poche centinaia di metri dal centro ippico viene ritrovato Oscar, bagnato e infreddolito, mentre di Amon e della loro padrona non c’è traccia.

Non ho mai perso la speranza di ritrovarla, ma con il passare delle ore cominciavo ad avere paura.

Queste le parole del figlio della donna (riportate da Il Secolo XIX), parecchie ore dopo la scomparsa. Alla fine, intorno alle 19 del quarto giorno di perlustrazioni, un team di ricercatori decide di battere un sentiero conosciuto come anello della miniera, a Bric della Croce, a tre chilometri dal centro ippico. Il gruppo si trova a costeggiare un dirupo quando un suono rompe il silenzio: un cane abbaia dal fondo. I ricercatori continuano a seguire il guaito del cane e, alla fine, ciò che gli si palesa davanti li lascia senza parole: Sandra D’Anniballe si trova, fortunatamente, adagiata su un albero caduto pochi mesi prima, che le ha risparmiato la caduta. Al suo fianco, Amon salta e continua ad abbaiare per richiamare l’attenzione dei soccorritori.

Il piccolo Chihuahua non ha mai abbandonato la sua padrona: è rimasto con lei, al freddo per quattro giorni, senza bere né mangiare, e al momento opportuno ha fatto sentire la sua voce. Amon la ha salvata. Quando viene ritrovata, Sandra D’Anniballe ha due costole fratturate, e fa fatica a parlare. Prima di essere portata in ospedale, però, dedica un sorriso al piccolo Amon, che nel momento del bisogno non la ha abbandonata. Perché il coraggio non ha taglia.

Lascia un commento