L’Australia potrebbe vaccinare gli animali domestici contro il Covid. A lanciare la notizia è il quotidiano inglese Daily Mail in un’intervista esclusiva al medico veterinario Sam Kovac. Il professionista è in continuo contatto con le autorità nazionali per ottenere l’autorizzazione a immunizzare cani e gatti residenti nel continente. Il vaccino a misura di pet, che è stato approvato già in Giappone, in Brasile e in altri paesi sudamericani, è stato sviluppato in Russia.
Il dottor Kovac ha cominciato a interloquire con l’Australian Pesticides and Veterinary Medicines Authority (APVMA) dopo avere ricevuto decine di telefonate nel suo studio di Sydney. I proprietari di Fido e Micio, in quarantena per avere contratto il Covid, gli hanno spiegato i sintomi dei loro amici a quattro zampe: dal cane che tossisce al gatto con problemi intestinali, fino a episodi di sonno profondo. Se gli studi scientifici hanno dimostrato come perfino gli animali domestici contraggono il Covid, i medici veterinari non hanno gli strumenti per testarli. Ed ecco perché, secondo il professionista australiano, appena il padrone del cucciolo scopre di essere positivo al Covid, deve isolarsi, così da non contagiarlo.
Come spiega il dottor Sam Kovac:
«Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un solo vaccino per gli animali domestici. Non pensiamo di chiedere troppo, specialmente dopo che queste creature ci hanno aiutato a superare tanti momenti difficili negli ultimi due anni. Glielo dobbiamo».
In Australia abitano più animali domestici che persone. A rivelarlo è stato l’Australian Parliament House Library. Secondo l’ultima indagine, il continente circondato dagli oceani Indiano e Pacifico è popolato da ben 29 milioni di pet contro i 25,69 milioni di uomini. Il territorio ospita 5,1 milioni di cani, 3,8 milioni di gatti, 11,3 milioni di pesci, 5,6 milioni di uccelli, 614.000 piccoli mammiferi, 364.000 rettili e 1,8 milioni di altri cuccioli.