Le intolleranze del cane sono reazioni avverse al cibo che si instaurano senza che ci sia una corrispondete forma di allergia.

20 Dicembre 2018 di Redazione

Le intolleranze del cane: reazioni avverse all’ingestione di ingredienti non tollerati

Le intolleranze del cane sono reazioni avverse al cibo che si instaurano senza che ci sia una corrispondete forma di allergia. Sono risposte anomale che l’organismo dei nostri amici con la coda mettono in atto in seguito all’ingestione di ingredienti che non sono tollerati, del tutto o in parte. Queste possono essere di vario tipo ma in tutti i casi è la dieta il punto da cui partire.

Sintomi più comuni e sintomi più rari

I sintomi più comuni che si manifestano sono i disturbi gastrointestinali: rigurgito, vomito, anomalie di consistenza delle feci, borborigmi, rumori intestinali, flatulenze, gonfiore addominale, fastidio in zona peri-anale. Problemi dermatologici: prurito, forfora, infiammazioni localizzate per lo più a livello del ventre, degli spazi interdigitali e delle zampe in generale, la perdita del pelo, la comparsa di ferite e croste, congiuntivite (o eccessiva lacrimazione), infiammazione del padiglione auricolare, iper-produzione di cerume e otite. Caratteriali: irritabilità e nervosi.

I sintomi più rari, possono verificarsi, seppur più raramente, alterazioni respiratorie e, a volte, crisi convulsive. Le cause possibili, nella quasi totalità dei casi, sono: proteine e carboidrati.

I carboidrati possono causare diversi problemi poiché il cane, che discende da lupo, quindi da un carnivoro quasi puro, ha una scarsa capacità di digestione degli amidi e può sviluppare reazioni anomale nei confronti di creali e glutine. Le proteine, invece, a causa della loro complessità strutturale sono più predisposte allo sviluppo di disturbi.

Quali sono le possibili soluzioni? La dieta da privazione

Per prima cosa se si sospetta un’intolleranza chiedere sempre un consulto al proprio veterinario. Successivamente possono essere eseguiti test cutanei e analisi del sangue che, però, non sempre danno risultati attendibili. Il metodo più adottato è quello della dieta “da privazione” o da “eliminazione”

Come fare? Scegliere due fonti alimentari, una proteina e un carboidrato che il cane non abbia mai mangiato prima. Garantire sempre un apporto di acidi grassi omega-3 e omega-6 che hanno un azione antinfiammatoria. Somministrare questa dieta in via esclusiva per almeno 6-8 settimane consecutive. Se la dieta funziona: reinserire un nuovo alimento alla volta ogni 7 giorni e osservare il risultato per rendersi facilmente conto se il responsabile è un determinato alimento oppure no.

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