“Iperattaccamento” o “ansia da separazione”. Il cane è praticamente l’ombra del proprietario
Esistono cani che non si “scollano” mai e che soffrono di iperattaccamento al proprietario. Alla perenne ricerca del suo sguardo e del contatto fisico: sembra quasi che la loro vita dipenda dalla stretta vicinanza dell’amico a due zampe. Questi sono cani eccessivamente dipendenti dal proprietario.
Questo problema si chiama “iperattaccamento” o “ansia da separazione”. Un esempio tipico è il cane che è praticamente “l’ombra” del proprietario e ne ricerca costantemente il contatto fisico. Quando una porta chiusa viene a interrompere questo contatto, è facile che il cane inizi a uggiolare e abbaiare, cerchi di aprirla grattandola o scavando lungo lo stipite con le unghie, o vi si sdrai davanti con aria estremamente afflitta. Quando l’iperattaccamento è reale, è diretto verso una sola persona. Non è necessario che il cane sia solo in casa, se sono presenti altri membri della famiglia, manifesterà comunque notevole disagio quando l’oggetto del suo “amore” esce.
Quali sono le cause dell’iperattaccamento?
Secondo l’etologo danese Roger Abrantes, che ha studiato a fondo la questione ha trovate le principali cause dell’iperattaccamento:
• mancanza o insufficienza di abitudine a periodi di solitudine durante l’infanzia e/o in seguito
• testardaggine, spesso legata alla figura del cane “viziato”, abitua- to a ottenere tutto e sempre senza alcuno sforzo
• sottostimolazione, cioè assenza o insufficienza di attività adeguate alle esigenze psicofisiche del soggetto
• paura vera e propria, che genera uno stato di ansia.