Lagotto romagnolo: scopri pro e contro, carattere, cura e consigli utili per capire se è il cane giusto per te e per la tua famiglia.

2 Giugno 2025 di Redazione

Il Lagotto romagnolo è una razza canina originaria dell’Italia, celebre per le sue straordinarie doti di cercatore di tartufi e per il suo carattere dolce e collaborativo. Un tempo utilizzato prevalentemente come cane da lavoro, oggi è sempre più presente nelle case come cane da compagnia, grazie alla sua intelligenza, alla sua versatilità e alla capacità di instaurare un legame profondo con la famiglia. Ma quali sono i suoi pro e contro?

Aspetti positivi e pro: affetto, intelligenza e versatilità

Tra i principali punti di forza del Lagotto romagnolo spiccano il carattere affettuoso, la pronta reattività mentale e la sua straordinaria capacità di adattamento. È un cane che ama il contatto con le persone, capace di instaurare relazioni profonde e stabili con tutti i membri della famiglia, inclusi i bambini, con i quali si mostra spesso paziente e giocherellone.

Il Lagotto è inoltre un cane molto intelligente e ricettivo, qualità che lo rendono particolarmente adatto all’addestramento e a diverse attività educative e sportive. Impara velocemente, risponde bene al rinforzo positivo e ha una naturale predisposizione alla collaborazione con l’uomo. Per questo è spesso scelto anche come cane da pet therapy, oltre che per attività come il nosework o l’agility.

Dal punto di vista pratico, presenta alcuni vantaggi interessanti: perde pochissimo pelo ed è considerato ipoallergenico da molti, anche se è sempre consigliabile fare dei test prima di adottarlo in presenza di soggetti allergici. Il suo mantello riccio non ha muta stagionale: ciò riduce la presenza di peli in casa.

Altro aspetto da non sottovalutare è la versatilità ambientale: il Lagotto può vivere sia in città sia in campagna, purché abbia quotidianamente la possibilità di muoversi, esplorare e sfogare la sua energia. Non è un cane da salotto, ma neanche uno che ha bisogno di enormi spazi: ciò che conta è la qualità del tempo trascorso con lui.

Contro: esigenze e sensibilità del Lagotto

Sebbene il Lagotto romagnolo abbia numerosi pregi, non è un cane adatto a tutti. La sua vivacità mentale e la sua energia fisica lo rendono un compagno impegnativo, che ha bisogno di stimoli costanti, sia sul piano motorio che cognitivo. Una routine troppo statica o la mancanza di interazione possono portarlo a manifestare comportamenti problematici, come l’abbaio insistente, la tendenza a scavare o a mordicchiare oggetti in casa.

Il Lagotto è un cane molto sensibile, capace di percepire i cambiamenti d’umore nell’ambiente familiare. Questo lo rende estremamente affettuoso, ma anche vulnerabile allo stress e alla solitudine. Non sopporta bene lunghi periodi da solo e ha bisogno di una presenza stabile e rassicurante accanto a sé. Un ambiente rumoroso, caotico o emotivamente instabile può incidere negativamente sul suo benessere.

Lagotto pro e contro, Lagotto romagnolo ©Adobestock

È fondamentale anche la coerenza educativa: il Lagotto apprende facilmente, ma solo se guidato con pazienza e dolcezza. Metodi coercitivi o l’incoerenza nei comandi possono confonderlo e generare ansia. Inoltre, se non socializzato correttamente fin da cucciolo, può sviluppare timidezza o diffidenza verso persone e altri animali.

Chi desidera adottare un Lagotto deve essere consapevole che si tratta di un cane che richiede tempo, dedizione e coinvolgimento attivo. Non è sufficiente portarlo a spasso due volte al giorno: ha bisogno di attività condivise, di gioco interattivo, di addestramento e di spazi dove possa esplorare in libertà. Solo così potrà esprimere appieno le sue potenzialità e vivere una vita serena e appagante.

Cura, salute e longevità

Il Lagotto romagnolo è generalmente un cane robusto e longevo, con un’aspettativa di vita che può superare i 14 anni se mantenuto in buona salute. Tuttavia, per garantire il suo benessere nel tempo, è importante conoscere e rispettare alcune esigenze specifiche legate alla cura del mantello e alla prevenzione delle patologie ereditarie.

Il suo pelo riccio, fitto e lanoso richiede una manutenzione regolare: è necessario spazzolarlo frequentemente (almeno due-tre volte a settimana) per evitare la formazione di nodi e l’accumulo di sporco, e ricorrere periodicamente a una toelettatura professionale, che comprenda il taglio del pelo e la pulizia delle orecchie. Un mantello trascurato può causare fastidi alla pelle, infezioni e una maggiore proliferazione di parassiti.

Dal punto di vista sanitario, il Lagotto può essere predisposto a malattie genetiche come la displasia dell’anca, alcune forme di epilessia giovanile e patologie oculari come l’atrofia progressiva della retina. È quindi essenziale affidarsi ad allevatori seri e certificati, che sottopongano i riproduttori ai test genetici raccomandati e forniscano documentazione sanitaria trasparente.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella salute del Lagotto: va seguita con attenzione, scegliendo cibi di alta qualità e dosando correttamente le porzioni per evitare problemi di sovrappeso, che possono aggravare le patologie articolari. Allo stesso modo, vanno pianificate con regolarità visite veterinarievaccinazioni e trattamenti antiparassitari.

Per chi è (e per chi non è) il Lagotto

Il Lagotto romagnolo è la scelta giusta per chi cerca un compagno intelligente, affettuoso e dinamico, disposto a condividere attivamente la propria quotidianità con il cane. È ideale per persone che amano le attività all’aria aperta, le passeggiate nella natura, il gioco e l’interazione costante. Si adatta molto bene anche a contesti urbani, a patto che le sue esigenze di movimento e stimolazione mentale siano soddisfatte ogni giorno.

Chi desidera coinvolgere il proprio cane in attività come l’agility, la ricerca olfattiva, il trekking o semplicemente dedicarsi con costanza all’educazione positiva, troverà nel Lagotto un alleato instancabile, ricettivo e desideroso di imparare. È anche adatto a famiglie con bambini rispettosi, anziani attivi o coppie che vivono in ambienti sereni e strutturati.

Al contrario, il Lagotto non è adatto a chi ha poco tempo da dedicare al cane, a chi lavora per molte ore fuori casa senza supporto o a chi immagina un cane che si “gestisca da solo”. La sua dipendenza affettiva, unita alla necessità di esercizio quotidiano e di stimoli mentali, richiede presenza, coerenza e coinvolgimento.

Non è nemmeno indicato per chi è alla ricerca di un cane da guardia o che viva prevalentemente all’aperto: il Lagotto ha bisogno di vivere in casa, a stretto contatto con il suo nucleo familiare. Solo in questo modo potrà sviluppare appieno la sua personalità e offrire tutto il meglio del suo carattere equilibrato e affettuoso.

FAQ – Domande frequenti sul Lagotto romagnolo

Il Lagotto perde pelo?

No, il Lagotto perde pochissimo pelo. Ha un mantello riccio che non subisce muta stagionale. Tuttavia, richiede una manutenzione costante per evitare nodi e mantenere la pelle in salute.

È adatto a chi soffre di allergie?

È spesso definito ipoallergenico, ma ogni caso è diverso: chi soffre di allergie dovrebbe sempre fare dei test di tolleranza prima dell’adozione.

Può vivere in appartamento?

Sì, purché abbia uscite quotidiane, passeggiate regolari e stimolazione mentale. È un cane che si adatta, ma non tollera l’inattività o la noia.

È un cane adatto ai bambini?

Sì, se i bambini sono rispettosi e guidati correttamente nell’interazione. Il Lagotto è affettuoso e giocherellone, ma ha una sensibilità emotiva che va protetta.

Serve un giardino per tenerlo?

Non è indispensabile. Un giardino può essere un vantaggio, ma non sostituisce l’esercizio e l’interazione attiva con il proprietario. Il Lagotto ha bisogno di vivere con la famiglia, non solo di spazio esterno.

È difficile da educare?

No, se l’approccio è basato su coerenza, dolcezza e rinforzo positivo. È un cane molto ricettivo, ma non sopporta metodi bruschi o autoritari.

Come si comporta con altri cani?

Tendenzialmente è socievole, soprattutto se ben socializzato fin da cucciolo. Tuttavia, può mostrarsi riservato con gli estranei o in situazioni poco familiari.

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