Il tuo cane è affetto da malattia renale cronica? Se i reni del nostro amico con la coda non funzionano in modo adeguato, dobbiamo affiancare alle cure farmacologiche anche una dieta su misura per alleggerire il lavoro dell’apparato escretore. Scopriamo di più.
Cos’è la malattia renale cronica?
La durata media della vita dei nostri amici a quattro zampe è in progressivo aumento: a questo proposito recenti indagini hanno messo in luce come il 45 per cento dei cani italiani abbia superato i sette anni di vita. Tutto questo, ovviamente, comporta una maggiore incidenza di problematiche di vario genere in età avanzata.
Una delle più riscontrate nella specie canina è la malattia renale cronica che, dati alla mano, colpisce il 15% dei soggetti che hanno superato il decennio di vita, con una stima globale di oltre il 6% sulla popolazione nazionale. Si tratta di una sindrome irreversibile, che porta all’insufficienza renale cronica vera e propria, ovvero alla perdita delle capacità metaboliche esocrine ed endocrine dei reni.
La diagnosi precoce della malattia non è semplice, in quanto spesso la sua progressione è lenta (può durare, infatti, mesi o addirittura anni) e i tempi di insorgenza sono differenti per ciascun soggetto. I segni clinici si manifestano quando la perdita della funzione renale riguarda il 75 per cento dei nefroni, ovvero le unità funzionali dell’apparato escretore. Capiamo come è possibile riconoscere la problematica.
Sintomi del cane con malattia renale cronica
La malattia renale cronica ricorre frequentemente nei soggetti anziani, tuttavia può rendersi evidente anche in cani giovani o più raramente fin dalla nascita per cause congenite (per esempio la cosiddetta displasia renale). Oppure può derivare da fattori patologici quali infezioni, processi infiammatori, avvelenamenti, squilibri dietetici e tumori che interessano secondariamente le vie urinarie.
Esiste anche una predisposizione genetica. Tra le razze più comunemente coinvolte ricordiamo il Lhasa Apso, lo Shih-tzu, il Dobermann, il Cocker Spaniel, il Pastore Tedesco e i Setter.
Ecco i sintomi clinici che si manifestano in un soggetto nefropatico:
– aumento della sete
– abbondante produzione ed eliminazione di urina
– alito maleodorante
– infiammazione del cavo orale
– appetito altalenante o diminuito
– aumento degli episodi di vomito, spesso a digiuno
– mantello in disordine
– dimagrimento
– anemia, ovvero la diminuzione della cosiddetta serie rossa del sangue (eritrociti, emoglobina e valore ematocrito)
– debolezza sempre più marcata.
Non è sempre semplice riconoscere in maniera precisa una forma di insufficienza renale, perché inizialmente i sintomi possono essere subdoli o poco evidenti. Gli accertamenti diagnostici più opportuni per ricevere informazioni utili sono l’analisi dell’urina (con particolare riferimento al peso specifico e alla presenza delle proteine), l’esame del sangue (valutazione emocromocitometrica, creatininemia, azotemia, fosforemia, protidogramma ed eventuali test sierologici), lo studio ecografico dell’apparato escretore ed eventualmente l’istologia successiva a prelievi bioptici. La storia clinica, il quadro generale e i riscontri degli esami permettono di differenziare le forme acute da quelle croniche e di formulare, di conseguenza, una prognosi.
L’importanza dell’alimentazione per contrastare la malattia renale cronica nel cane
Il trattamento dell’insufficienza renale deve mirare a rimuovere la causa che l’ha scatenata, supportando l’organismo canino. Per quanto riguarda la parte medica dovrete subito affidarvi al veterinario di fiducia che si prenderà cura del vostro amico a 4 zampe. Ma, oltre ai farmaci, dovrete regolare anche la sua dieta.
Infatti, anche l’alimentazione ha un ruolo fondamentale, perché con opportuni accorgimenti consente di alleggerire il lavoro svolto dai reni affaticati. È importante sottolineare come lo stato di intossicazione possa determinare alterazioni più o meno gravi del comportamento alimentare: spesso il cane rifiuta il cibo o ha un appetito “capriccioso”, e si può arrivare addirittura a forme più o meno complete di anoressia.
È quindi fondamentale, oltre a considerare le quantità, cercare di garantire la massima appetibilità dell’alimento. La dieta, in particolare, deve fornire livelli di energia adeguati ai fabbisogni del nostro amico. A questo proposito la quota lipidica, fonte energetica non proteica, consente al cane di assumere il corretto fabbisogno nutrizionale anche se il volume di cibo viene ridotto.
Inoltre, il regime alimentare di un cane nefropatico deve preservare una condizione corporea ottimale, supportare la funzione dei reni malati e contribuire ad alleviare le manifestazioni cliniche dell’uremia (accumulo nel sangue di sostanze azotate e tossiche che non vengono eliminate dai reni), per rallentare l’evoluzione del problema e migliorare la qualità della vita del cane.
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