Presentato al ventisettesimo Festival Cinemambiente di Torino Mr Beau – Amici veri si diventa è un film importante per chi come noi ha aperto il suo cuore all’amore per un cane. La regista Claudia Tosi ha deciso di condividere con il suo pubblico una parte intima e profonda della sua vita in un docufilm in cui lei stessa è coprotagonista con il suo cane Beau. Un magnifico esemplare di Golden Retriever.
La loro avventura è fatta di una vita in totale comunione, iniziata 10 anni fa quando si sono incontrati ed è stato subito amore. L’opera parte da una premessa importante per i proprietari di cani: “il cane è in grado di portarti via dal tuo piccolo universo”.
Dove vedere Mr. Beau
Il Tour di Mr. Beau – Amici veri si diventa è iniziato il 13 novembre a Roma al Cinema Dei Piccoli – dove è
stato ospite anche il Dott. Giacomo Riggio veterinario ed etologo, presente nel documentario – e a Reggio Emilia al cinema Rosebud per proseguire quindi nel resto d’Italia.
Tra le prime tappe si segnalano: Modena, Pisa, Bergamo, Milano, Torino, Carpi, Correggio e nuovamente Bologna a grande richiesta dopo il successo delle premiere di ottobre.
Mr. Beau: recensione
Partendo da questo assioma, la regista ha realizzato un’opera molto personale e delicata. Con inquadrature che offrono il punto di vista del mondo canino e una colonna sonora che richiama sempre ai rumori della natura.
Gli animali sono i protagonisti, con quella discrezione formidabile con cui sono in grado di condividere il percorso esistenziale con noi. Vediamo gatti, cani di tutti i tipi e anche magnifiche inquadrature dall’alto realizzate con i droni, per mostrarci la prospettiva degli uccelli.
Noi proprietari di cani sappiamo l’importanza che il migliore amico dell’uomo ha nella nostra vita e, come Claudia, siamo consapevoli di quanto sia bello dormire con il nostro cane, perché in quel momento siamo in un altro universo.
Senza essere didattico e didascalico, questo film riesce a mostrarci quanto il nostro compagno silenzioso durante gli anni sia in grado di comunicare a suo modo e di quanto forse a volte siamo noi a non capire. Claudia e Beau affrontano un percorso profondo, dopo una malattia di lui che spinge lei a interrogarsi se noi esseri umani siamo davvero un rifugio sicuro per i nostri amici o se in realtà li teniamo in un gabbia dorata.
“Siamo banali imitatori degli animali”
Le immagini di Beau scorrono sullo schermo e ovviamente sono senza parole, ma lui in realtà comunica a tutti noi che ogni cane ha in sé il desiderio di continuare a sentirsi importante per noi. Questa è una storia di ricerca etologica, di una donna che ha deciso di lasciarsi andare e di seguire il consiglio del veterinario che ha in cura Beau e di permettergli di tornare ad essere soltanto un cane.
La narrazione è dal punto di vista di Beau e il punto focale è il suo rapporto con Laura, in cui tutti noi ci possiamo identificare. Grazie a questa opera profonda possiamo esplorare i confini del rapporto tra “animali umani” e “ non umani”.
Non è un caso che è presente, grazie alla voce narrante della regista, una bellissima frase di Democrito “siamo banali imitatori degli animali”. Cantiamo come gli uccelli, tessiamo come i ragni, ma alla fine siamo una pallida imitazione dei veri protagonisti della storia del mondo.
Il cane Beau vuole insegnarci la grande importanza di vivere l’attimo, il presente, quello in cui la felicità semplicemente accade. La regista ci mostra attimi di intimità con il suo amico, mentre continua a interrogarsi su quale sia la prospettiva del suo Golden.
Cerca un rapporto alla pari con lui dopo la diagnosi della malattia, per comprendere grazie a medici ed educatori se in questi 10 anni insieme ha compiuto uno sbaglio che tutti potremmo fare per troppo amore, ossia snaturare il nostro amico.
Come ci vede il nostro cane
Il film si interroga su come ci veda il migliore amico dell’uomo, a cui compriamo giocattoli, a cui facciamo scherzi a cui diamo cure che forse lo rendono un eterno cucciolo mai cresciuto. Nell’osservare il nostro cane con i suoi conspecifici, vediamo un mondo fatto di cose non dette di gerarchie, di odori e di rumori. Il nostro cane si lascia andare al presente.
Non pensa al passato come facciamo noi, perché ormai non può farci più niente perché è già andato via, ci ha lasciato una lezione ma non è più qui. Il cane non si preoccupa del futuro, perché non è ancora arrivato e quindi è inutile arrovellarsi su qualcosa che non possiamo controllare. Vivere con il cane ci insegna una lezione di vita incredibile.
Come lui dobbiamo imparare che la vita è solo un attimo e che il momento importante è il presente, che deve donarci gioia. Le immagini di Claudia Tosi sono piene di questa visione canina del “carpe diem” di Orazio, per regalarci la possibilità di prendere in considerazione i nostri desideri che ci permettono di essere felici.
Grazie a Beau possiamo capire che la felicità di coppia con il cane è semplice come una carezza o una notte trascorsa davanti al fuoco in montagna a dividere una salsiccia, mentre i lupi ululano in lontananza per ricordare un passato preistorico in cui l’uomo e il cane hanno trovato la strada da percorrere insieme.