Gli amici a quattro zampe nelle aule americane e italiane fanno bene agli studenti
Negli Stati Uniti e in Italia i nuovi programmi in stile Pet Therapy che prevedono l’ingresso in aula degli amici a quattrozampe come antistress degli studenti.
L’aula scolastica è il luogo deputato a mettere in atto due diversi progetti in stile Pet Therapy che hanno come obiettivo comune quello di migliorare il comportamento degli studenti e affrontare più serenamente il percorso di studi. Vediamo di cosa si tratta:
Dall’aula di New York…
L’Università Yale ha messo a punto un programma di lavoro per gli amici a quattrozampe che sino ad ora è stato adottato da ben 42 istituti di New York, con risultati eccellenti. L’obiettivo è quello di migliorare il comportamento degli studenti facendoli interagire con i cani, che arrivano dai canili per essere inseriti in aula. Presso ogni scuola c’è un dipendente deputato a prendersi cura dell’animale che, durante il giorno, si relaziona con gli studenti attraverso diverse attività, tutte volte a insegnare all’allievo a interagire e prendersi cura degli altri e del suo cucciolo, a superare situazioni di chiusura o conflittuali a livello comportamentale. Gli allievi sono felici di questo progetto che li ha portati ad affezionarsi ai cani e migliorare l’interazione con gli altri.
…all’aula di Teramo
In Italia il primo ateneo ad affidarsi alla Pet Therapy è stato quello di Teramo, grazie al programma sviluppato da uno studente della città che prevede l’ingresso in aula di cani “anti stress” per aiutare gli studenti a scaricare la tensione e ad affrontare al meglio gli esami. Gabriele Antonelli, laureato in Tutela e Benessere degli animali, è il fautore di questo nuovo programma, che spiega “Mi sono ispirato agli studi sulla riduzione del livello di stress nei luoghi di lavoro con cani e gatti. Ho pensato che per noi studenti non c’è niente di più ansiogeno degli esami, così ho provato ad applicarla alla mia facoltà“. Centinaia gli studenti delle facoltà di Veterinaria, Scienze politiche, Giurisprudenza e Biotecnologie che hanno fatto il loro ingresso in aula accompagnati dal loro cane che gli ha permesso di sostenere l’esame in modo più sereno e sicuro, tanto che, spiega Antonelli, “Prima dell’incontro con il cane, i ragazzi avevano un livello d’ansia intorno al 76%, dopo l’interazione con l’animale la media era scesa al 28%”. Anche i professori sono rimasti piacevolmente colpiti dall’esito del progetto riscontrando maggiore serenità, un ambiente più tranquillo durante gli appelli in cui erano presenti i cani e hanno notato un maggiore dialogo anche tra i colleghi e gli studenti. Il progetto pilota ha avuto anche un altro aspetto positivo: è stato gratuito. I cani che si sono prestati all’esperimenti erano tutti di proprietà, sono stati selezionati i più idonei da un punto di vista comportamentale e di salute. Se si vuole però proseguire e introdurre anche altri animali è necessario reperire dei fondi.