Appello della Lav al Ministro
Sono stati 114.866 (+9,26% rispetto al 2016) i cani che sono ospiti dei canili rifugio nel corso del 2017. E, per il secondo anno consecutivo si registra un preoccupante calo delle adozioni in tutta Italia, meno 3704, simile al calo registrato l’anno precedente e che riflette nel campo delle adozioni la crisi economica che sta colpendo le famiglie italiane. Come consuetudine, i dati sono molto più rilevanti nel Mezzogiorno (che accoglie il 72% del totale, 82.342 cani) che nel resto d’Italia. Lo dice la LAV – Lega Anti Vivisezione, nella sua ultima indagine sul fenomeno del randagismo, svolta in collaborazione con le province e le regioni italiane.
Aumento delle registrazioni presso l’anagrafe
Sul fronte dell’identificazione e della registrazione in anagrafe, dal 2017 al 2018 si è registrato un aumento del 12,3%, pari a 1.159.409 cani in più . Incoraggiante è che le regioni che hanno registrato il maggiore aumento di cani iscritti in anagrafe nei primi sei mesi del 2018, rispetto a quelli del 2017, sono regioni del Centro e del Sud: Umbria (+122%), Marche (+88%), Sicilia (+44%), Abruzzo (+11%). Ma il Sud purtroppo gode anche di un altro primato negativo, quello relativo ai gattili. Mentre il Centro Nord ne ospita 94, nel Mezzogiorno ce ne sono solo 7.
Richiesto un piano Nazionale di prevenzione del randagismo
Per questi motivi la Lav ha chiesto al ministro della Salute Giulia Grillo di prevedere con urgenza un Piano Nazionale di prevenzione del randagismo, che preveda, tra le altre cose, la raccolta di dati completi e certi da parte di tutte le Regioni; la realizzazione di un’Anagrafe nazionale canina e felina; la presenza di associazioni di volontariato nei canili per facilitare le adozioni; incentivi per chi adotta, sotto forma di detrazioni, riduzione Iva, buoni e rimborsi, e la promozione dell’accoglienza degli animali nelle strutture turistiche e nei luoghi pubblici.