Un agente della polizia municipale di Barcellona è sotto accusa dopo aver ucciso a colpi d’arma da fuoco il cane Sota. Più 230mila firme per fare giustizia.

3 Gennaio 2019 di Redazione

Un agente della polizia municipale di Barcellona è sotto accusa dopo aver ucciso la cagnolina Sota

La storia di Sota ormai è nota a tutti e sta facendo il giro del mondo. Un agente della polizia municipale di Barcellona, in Spagna, è sotto accusa dopo aver ucciso a colpi d’arma da fuoco il cane Sota, il cane di un senzatetto.

I fatti risalgono al 18 dicembre scorso quando Tauri Ruusalu, un senzatetto, è stato sottoposto al controllo da parte degli agenti della Guàrdia Urbana. I fatti dell’accaduto tuttavia non sono ancora chiari: da una parte l’agente sostiene di essere stato morso dal cane, ma il senzatetto afferma di essere stato schiaffeggiato e che Sota è intervenuta per difendere il suo padrone.

Partito animalista Pacma: raccolte più di 230 mila firma per fare giustizia

Sono state raccolte oltre 230 mila firme per chiedere giustizia per la morte di Sota. L’elenco di nomi e cognomi, che il partito animalista Pacma ha raccolto e consegnato al Comune di Barcellona, è davvero lunghissimo. La Pacma ha chiesto che l’indagine in corso vada avanti sino a quando vengano definite le responsabilità dell’uomo che sparato in testa alla cagnolina.

Il Pacma, forte del sostengo anche internazionale di molte associazioni animaliste, chiede che «i responsabili della città di Barcellona e, soprattutto, il sindaco Ada Colau, che hanno difeso l’operato dell’agente senza neanche aprire un’indagine, chiariscano che cosa è successo. E se viene dimostrato un abuso di potere, chiediamo che i responsabili siano espulsi dalla Guàrdia Urbana. E allo stesso tempo chiediamo che vengano adottati dei protocolli basati su metodi etici e non letali».

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