Quando un cane dà la zampa, l’amico umano ricambia con carezze e sorrisi. Quel gesto di dolcezza e simpatia sembra consolidare un legame di complicità. I più romantici lo interpretano come un affettuoso saluto o un segno di riconoscenza. Ma per il cucciolo “dare la zampa” equivale al nostro “dare la mano”? E se noi non dovessimo ricambiare, l’animale potrebbe interpretarlo come maleducazione? Il quattro zampe potrebbe addirittura offendersi? E se in futuro ci negasse ancora il suo singolare “saluto”?
Un gesto innato
Quel gesto che trasmette dolcezza è in realtà un comportamento innato del cane. Già, perché un cucciolo di pochi giorni di vita è incapace di vedere, sentire e camminare. Gli unici due sensi che gli permettono di orientarsi nel mondo sono il tatto e l’olfatto. Ed ecco perché le piccole zampette dell’animale diventano l’unico strumento utile per sollecitare la fuoriuscita del latte dalla mammella materna. Insomma, un gesto necessario per la sua sopravvivenza. Ed è proprio per questo che un essere umano non può – e non potrà mai – insegnare a un quattro zampe un comportamento già presente nella sua natura: è come se gli insegnassimo ad abbaiare, a correre, a respirare!
Eppure, un cane dà la zampa anche in età adulta o da anziano. In questo caso, il cucciolo non sta chiedendo di essere allattato, bensì sta utilizzando un comportamento infantile per comunicare al proprietario di volere essere accudito. L’intensità del gesto diventa però fondamentale per interpretare la richiesta dell’animale. Se una zampata “dolce” significa sottomissione pacifica, un gesto con una forte pressione si deve tradurre in una voglia di maggiori attenzioni.