L'atteggiamento possessivo del cane, è e sarà sempre un comportamento del tutto naturale. Il problema nasce quando emergono azioni di minaccia.

15 Aprile 2019 di Redazione

Possessività del cane: un atteggiamento del tutto naturale

L’atteggiamento possessivo del cane, è e sarà sempre un comportamento del tutto naturale. Il problema nasce quando emergono azioni di minaccia o peggio di attacco. In tali casi non è ammissibile che il nostro amico possa divenire pericoloso per noi stessi o per gli altri. Quindi è importante trovare una mediazione tra la spontanea inclinazione del cane a “proteggere” ciò che ritiene proprio e la sua disponibilità a dividere e condividere.

Come si manifesta?

La possessività del cane si manifesta in diversi modi. In generale, il nostro amico agisce attraverso un processo cognitivo denominato “tentativi ed errori”. Proverà a comprendere quale tra le azioni adottate gli permette di raggiungere il suo obiettivo più velocemente: mantenere il controllo di una certa risorsa. Nel caso in cui l’azione esibita determinasse un successo, verrà mantenuta anche nel futuro. Se l’opzione adottata non funziona, verrà proposta un’altra strategia e questo sino a quando l’obiettivo non sarà stato raggiunto.

Come prevenire la possessività?

Uno dei metodi molto efficaci per prevenire la possessività del cane è il “sottrazione/addizione”. Questo ha lo scopo di far comprendere che l’eventuale rilascio di ciò che si ritiene “proprio” comporterà un vantaggio precedentemente non presente. Per esempio, se il nostro amico afferra qualcosa di inadeguato, come ad esempio un fazzolettino sporco da terra, per far sì che lo ceda – “sottrazione”, dovremo proporgli in cambio qualcosa di ambito, come un gustoso boccone – “addizione”. Se invece non ha afferrato qualcosa di “pericoloso”, per esempio un gioco, potremo aggiungere al patto dello scambio la successiva rimessa a disposizione del gioco medesimo.

La procedura consiste quindi, nella sottrazione della “risorsa”, nel riproporre la risorsa stessa. In tutti questi casi, il nostro cane costrui- sce una nuova “credenza”: la perdita momentanea di ciò che è ritenuto importante determina l’ottenimento di un qualcosa d’altro di allettante, oppure il ritorno in possesso del bene originario. Queste tecniche di “compensazione” sono efficaci soprattutto in via preventiva, quando il meccanismo di possesso non è ancora stato attivato.

Questo e molto altro lo trovate nel nuovo numero di Il Mio Cane in edicola o online cliccando qui! Che state aspettando? Correte subito ad acquistarlo!

Lascia un commento