Il cane come amico e nient’altro è una creazione relativamente recente. Fino a un secolo fa, infatti, avere un cane senza uno scopo pratico era un lusso, perché mantenerlo senza qualcosa in cambio era un costo che pochi potevano permettersi. Oggi, invece, il numero dei cani scelti soltanto come compagni è sempre maggiore. Non senza qualche contraddizione se il tipo di partner scelto ha una specializzazione (i Retriever sono gli esempi più classici). Al contrario, se la selezione porta ad adottare una razza “da compagnia”, di solito le cose sono più semplici.
Razze dei migliori cani da compagnia
Esaminando il Gruppo 9 FCI, che include i cani da compagnia, incontriamo razze nate esclusivamente per questo compito, come il Carlino o il Chihuahua. Altre, invece, sono entrate a far parte di questa categoria arrivando da un passato più attivo. Il caso più eclatante è il Barbone che, un tempo, era considerato un eccellente cane da caccia per il lavoro in acqua. Il gruppo dei Bichon, che include anche il nostro Bolognese, ha le sue più antiche origini in cani utilizzati per eliminare i topi sulle navi e nei porti del Mediterraneo, dunque cani attivi e determinati, un tempo.
Ecco alcuni tra i migliori cani di compagnia:
- Boston Terrier
- Carlino
- Bouledogue Francese
- Chin
- Cavalier King Charles Spaniel
- Chihuahua
- Shih Tzu
- Bolognese
- Maltese
Qual è il loro comportamento?
Un buon cane da compagnia, se ben allevato e trattato, è di solito molto disponibile e socievole. Raramente manifesta comportamenti difficili da gestire , tranne quando i proprietari o gli allevatori li inducono. Un caso classico sono i piccoli cani che vengono privati delle occasioni necessarie a socializzare con i loro simili per timore che vengano aggrediti da cani più grandi. La preoccupazione è comprensibile ma spesso il risultato è la desocializzazione dei piccoli che non riescono più a farsi capire dagli altri cani e non di rado, per paura, hanno atteggiamenti aggressivi.
Altri problemi possono verificarsi se i proprietari trattano questi cani come “bambini”, vezzeggiandoli e inibendo i loro comportamenti naturali. In questo modo si creano facilmente cani “viziati”, abituati a ottenere sempre tutto e, per questo, piuttosto “antipatici” a livello sociale.
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