Come tutti i Terrier di tipo bull di tradizione britannica, il Bull Terrier era un cane da combattimento e la forma del suo muso è tale perché esercita una pressione molto forte, garantendo una leva eccezionale, proprio come lo schiaccianoci cui somiglia. In seguito è stato riconvertito in compagno di vita molto affettuoso e molto legato alla sua famiglia ma senza perdere alcune delle caratteristiche della selezione originaria: l’elevata soglia di tolleranza al dolore, l’eccitabilità di fronte alle provocazioni fisiche che spesso interpreta come un gioco, ma da “duri”, e la ferrea presa delle mascelle in caso decida di mordere. Dunque, già da questo ritratto essenziale si capisce che non stiamo parlando di un cane adatto a chiunque e meno che mai a un neofita della cinofilia.
Rispetto, fermezza e tanto gioco
Per una convivenza ideale è fondamentale conquistare l’interesse del Bull Terrier e agire sempre secondo giustizia e coerenza. In questo modo si otterrà quel rispetto che è essenziale per averlo sempre sotto controllo e impedire che altri cani vadano a sollecitare la sua naturale disponibilità al confronto. Poiché la sua origine di combattente gli ha lasciato in eredità un certo “gusto” per la lotta, favorito non poco da una tolleranza molto alta del dolore, il Bull Terrier rappresenta un raro caso in cui le cosiddette “maniere forti” (sempre incivili e sempre inutili) possono addirittura agire da “rinforzo positivo”, perché un simile cane potrebbe trovare le percosse stimolanti ed eccitanti, cominciando a “caricarsi” per eventuali sviluppi… poco gradevoli per noi. La strada giusta? Pazienza, fermezza, non durezza, chiarezza e tanta attività ludica, da cucciolo così come da adulto, anche perché il Bull… non cresce mai!
C’è anche la versione “mini”
Riconosciuto come razza autonoma da soli quattro anni, Il Bull Terrier Miniature è in circolazione da molto più tempo e, taglia a parte (altezza massima ideale non oltre 35,5 centimetri), è praticamente la fotocopia del suo fratello maggiore, anche per quanto riguarda indole e doti. Ma è importante scegliere con attenzione la linea di allevamento perché, a volte, qualcuno esagera nella riduzione di taglia sforando nel nanismo, cosa che nulla ha a che fare con il Miniature. Meno diffuso del Bull Terrier standard.
Sportivamente Bull!!
Forte e molto determinato, il Bull Terrier può trovare sano sfogo in Agility, dove i suoi muscoli e la struttura compatta hanno buon gioco. Da Terrier, potrebbe divertirsi molto con il Disc Dog ma prima è necessario insegnarli a lasciare a comando ciò che ha in bocca… non sempre facile con un cane da presa. Discipline molto tecniche e poco dinamiche come l’Obedience e la Rally possono appagare soprattutto i soggetti più quieti. Passando a cose più serie, taglia, struttura e tenacia sarebbero ideali per la ricerca dispersi su macerie, ma la sua tolleranza nei confronti degli altri cani, tendenzialmente bassa per selezione originaria, costituisce il freno principale a tale impiego.
Non facile essere il suo padrone ideale…
Il carattere determinato e a volte caparbio del Bull Terrier esige proprietari che la nota studiosa americana Melissa Miller classifica nella categoria dei “sensati”, cioè persone che hanno un buon senso della misura, per sopperire alla carenza specifica da cui è afflitto questo tipo di cane, persone che sanno mostrarsi decise e coerenti, per farsi ubbidire senza doversi abbassare all’uso della forza (sconsigliato, tra l’altro, con un “gladiatore”), che non cedono facilmente alle richieste di attenzione e che non permettono a nessuno di abusare della loro disponibilità. Persone di tal fatta non è che abbondino? Verissimo, e proprio per questo il Bull Terrier non è adatto a chiunque ma solo a “tipi umani” davvero equilibrati, almeno nel rapporto con il loro cane e nelle interazioni che tale rapporto crea con il mondo esterno.