Uno studio dell'Università di Sydney ha dimostrato che l'aspettativa di vita dei Labrador potrebbe dipendere anche dal colore del loro manto.

6 Ottobre 2020 di Ilaria Aceto

In Italia e nel mondo, il Labrador è una delle razze di cane più diffusa insieme a Golden Retriever e Pastore Tedesco. Cane da famiglia per eccellenza e protagonista di successi indimenticabili come Io e Marley, il Labrador fa ormai parte dell’immaginario collettivo. Nero, marrone o giallo: qualunque sia il colore, abbiamo imparato ad amare questa razza. Ma ci siamo mai chiesti se la tonalità del loro manto influenzi l’aspettativa di vita di questi cani?

L’Università di Sydney lo ha fatto e attraverso il programma VetCompass™ ha svolto uno studio su 33.000 Labrador presenti nel Regno Unito, proponendosi di estendere in futuro la ricerca anche a quelli situati in Australia, dove rappresentano la razza più diffusa. Ciò che è emerso dalla ricerca ha stupito scienziati e grande pubblico: i Labrador color marrone (“chocolate”) hanno longevità in media del 10% più bassa rispetto a quelli neri e quelli gialli, la cui aspettativa di vita è di 12.1 anni. Inoltre, negli esemplari marroni si registra un’incidenza superiore di malattie della pelle, come la dermatite, e di infezioni all’orecchio.

Foto di Pixabay via Pexels

Paul McGreevy, professore presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Sydney, ha provato a spiegare questo fenomeno:

Le relazioni tra il colore del mantello e la malattia possono riflettere una conseguenza involontaria dell’allevamento degli esemplari in determinate pigmentazioni. Poiché il color cioccolato è recessivo nei cani, il gene di questo colore deve essere presente in entrambi i genitori affinché i loro cuccioli siano chocolate. Gli allevatori che vogliono ottenere questo colore alleveranno solo Labrador che posseggono il gene del mantello marrone. Può darsi che il pool genetico ridotto risultante includa una proporzione più elevata di geni favorevoli alle malattie dell’orecchio e della pelle.

 

Lascia un commento