È stato scoperto dai carabinieri un traffico illegale di cani. I poveri animali venivano rubati e con bisturi di fortuna gli veniva cambiato il microchip.

26 Novembre 2018 di Redazione

I cani che non venivano venduti venivano uccisi. Tre persone accusate di traffico illegale di animali e di maltrattamenti

È stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Civitavecchiaun traffico illegale di cani. I poveri animali venivano rubati e con bisturi di fortuna gli veniva cambiato il microchip di identificazione per poi rivenderli. I carabinieri hanno denunciato in stato di libertà tre persone. Per uno dei tre è scattato l’arresto immediato poiché è stato trovato con un fucile calibro 12, con matricola contraffatta.

La ricostruzione dei fatti

L’indagine condotta, si è conclusa con un blitz dei Carabinieri che hanno ricostruito i fatti. I tre uomini, un 58enne, un 36enne e un 40enne, avevano messo in piedi un traffico di cani rubati. I tre commissionavano i furti di cani di razza, per lo più da caccia. Senza assistenza del veterinario estraevano i microchip identificativi, sottoponendo i cani a torture e sevizie di inaudita crudeltà, ricettazione e maltrattamenti, infine li rivendevano per diverse decine di migliaia di euro. Se gli animali non riuscivano ad essere piazzati venivano uccisi.

Durante le perquisizioni eseguite sono stati trovati 54 cani, di cui 15 cuccioli. Gli animali erano detenuti in gabbie di reti metalliche, in gravissime condizioni igieniche, malati e malnutriti. Sono state trovate anche diverse carcasse di cani morti.

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