Ryanair dice no ai cani in cabina per motivi logistici e sanitari. Mentre in Italia i voli diventano pet-friendly, la low-cost si chiama fuori.

8 Ottobre 2025 di Letizia

Mentre i cieli italiani stanno diventando sempre più pet-friendly, Ryanair prende una posizione netta e controcorrente: niente cani a bordo dei propri aerei. A dirlo senza mezzi termini è il CEO della compagnia low-cost, Eddie Wilson, che ha commentato con decisione la recente apertura dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) verso il trasporto di animali domestici, anche di taglia media e grande, in cabina.

La posizione di Ryanair: “Ci sono troppe complicazioni”

Non portiamo i cani sugli aerei, è troppo complicato”, ha dichiarato Wilson. “So che alcune persone amano i loro cani e farebbero qualsiasi cosa per loro – ha aggiunto –, ma dobbiamo tenere conto delle allergie e di tutti i tipi di problemi”.

Un riferimento, quello del CEO di Ryanair, alle possibili conseguenze sanitarie e logistiche che l’ammissione di animali in cabina potrebbe comportare per i passeggeri. “Abbiamo già abbastanza problemi con i documenti per gli esseri umani, figuriamoci con quelli per i cani. Quindi mi dispiace, Fido, non ti porteremo sui nostri voli”, ha poi concluso con un tono ironico ma fermo.

L’Italia apre ai cani in cabina: superato il limite dei 10 kg

Le parole di Wilson si inseriscono in un contesto europeo in evoluzione, in cui sempre più compagnie stanno adattando le proprie policy per permettere ai passeggeri di viaggiare insieme ai loro amici a quattro zampe.

In Italia, in particolare, si è assistito durante l’estate a un significativo passo avanti da parte di Enac, che ha superato lo storico limite di 8-10 kg per il peso massimo degli animali ammessi in cabina.

Ita Airways testa i voli con cani di media taglia

A fare da apripista è stata Ita Airways, che lo scorso settembre ha effettuato un volo dimostrativo sulla tratta Roma-Milano con cani fino a 25 kg a bordo. Gli animali, in questo caso, non erano rinchiusi in trasportini, ma viaggiavano legati al sedile tramite apposite cinture di sicurezza, purché muniti di certificato veterinario di idoneità al volo.

Una sperimentazione che ha suscitato interesse e che potrebbe aprire la strada a un nuovo standard per i viaggi aerei con animali domestici.

Un panorama ancora frammentato: ogni compagnia fa a sé

Tuttavia, non tutte le compagnie si stanno adeguando a queste nuove regole. Il caso di Ryanair dimostra come ci siano ancora resistenze, soprattutto da parte di vettori low-cost che puntano su un modello operativo estremamente semplificato e con margini di gestione molto rigidi.

Per i passeggeri italiani, dunque, prima di organizzare un viaggio “a sei zampe” è fondamentale informarsi attentamente con il proprio operatore. Se da un lato i cieli italiani stanno diventando sempre più accessibili per gli animali domestici, dall’altro restano differenze significative tra una compagnia e l’altra. E Ryanair, almeno per ora, si tira fuori dal coro.

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