Imponente come le montagne che per secoli ne hanno forgiato indole e aspetto, il San Bernardo è un vero colosso che gode di notorietà sconfinata. Conosciamo meglio questo gigante buono.
Un cane forgiato per l’alta quota
Se, da un lato, il lungo lavoro di selezione per il salvataggio in quota ha certamente dato i suoi frutti predisponendo questa razza al soccorso degli esseri umani, dall’altro anche la natura ha fatto un grande lavoro. Per esempio, dotando il San Bernardo di un eccellente olfatto che gli permette di cogliere da molto lontano l’odore di un uomo anche quando è sepolto sotto la neve. Poi, il suo mantello: fitto, spesso, caldissimo, lo protegge anche dal vento più gelido. Altro punto qualificante sono i suoi piedi. Grandi, rotondi, con spessi cuscinetti protettivi e unghie robuste, sono perfetti per camminare con sicurezza sulla neve ghiacciata senza rischio di ferirsi.
L’indole del San Bernardo
Nati per svolgere compiti faticosi e molto difficili in ambienti ostili del pianeta, questi cani hanno varcato i confini dei loro domini secolari per ritagliarsi una nicchia nel panorama cinofilo attuale. I San Bernardo sono tra i molossoidi più antichi e imponenti, e il nome attuale si deve al passo alpino del Gran San Bernardo, valico tra Italia e Svizzera, dove sorge l’ospizio fondato da San Bernardo di Mentone nel 1045. Si tratta della prima “patria” di questo grande cane che è un vero capolavoro da amare e tutelare.

Osservandoli, si ha l’impressione di un’indole quieta e riflessiva, di movimenti ragionati e limitati allo stretto necessario per non affaticarsi più del dovuto. Ed è senz’altro così. Ma solo fino a quando non si presentano le circostanze che, per natura molossoide e l’antica selezione, attivano le loro possenti masse muscolari. Allo stesso tempo si attiva la loro intelligenza specifica verso la difesa della casa e dei suoi abitanti nei confronti di possibili malintenzionati.
Infatti, il San Bernardo è anche un valido guardiano che, solo con la sua enorme presenza fisica e l’abbaio possente, è in grado di indurre timore in chi avesse cattive intenzioni. E anche se l’aggressività verso gli umani è stata da tempo bandita dalla sua selezione, in presenza di un pericolo per la sua famiglia o per se stesso è probabile che subentri il normale istinto di difesa del branco e di autodifesa. E vista la stazza…
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