Uno studio pubblicato sulla rivista "Animal Cognition" ha dimostrato che i nostri cani giocano di più quando noi li guardiamo!

18 Marzo 2021 di Ilaria Aceto

In passato è stato già dimostrato che i cani sono profondamente influenzati dall’affetto che gli dimostriamo. Per esempio, una ricerca commissionata in Gran Bretagna da Canine Cottages (di cui abbiamo parlato qui) ha scoperto che la frequenza del loro battito cardiaco aumenta quando sentono il suono della nostra voce. Uno studio più recente, pubblicato sulla rivista Animal Cognition, ha addirittura dimostrato che i cani giocano di più quando li guardiamo!

In passato, erano già stati svolti studi su questo tema. Secondo una ricerca del 2007, la maggior parte del gioco avviene quando è presente anche una persona, mentre alcuni studiosi nel 2014 hanno provato che i lupi e i e gli ibridi di cane e lupo giocano di più se qualche essere umano è insieme a loro. Tuttavia, quello pubblicato su Animal Cognition è il primo studio che tiene in considerazione l’attenzione che viene dedicata al cane e gli effetti che questo ha sul gioco.

Durante lo studio, alcune coppie di cani sono state riprese nelle loro case per cinque minuti in tre diverse situazioni: mentre il proprietario era assente, mentre il proprietario era nella stessa stanza ma non prestava loro attenzione (presente ma non attento) e mentre il proprietario li osservava, li lodava con parole affettuose e li accarezzava (presente e attento). È importante sottolineare che i proprietari non hanno cercato in alcun modo di incoraggiarli a giocare, né c’è stato alcun tipo di contatto fisico: si sono limitati al contatto visivo e alle lodi verbali.

Cosa è emerso? Anche se i cani avevano l’opportunità di giocare in ogni momento, lo hanno fatto prevalentemente quando i loro proprietari erano presenti e attenti. I ricercatori hanno cercato di dare alcune possibili spiegazioni di questo comportamento: da un lato l’attenzione può essere una forma rinforzo positivo, nel senso che il gioco viene rinforzato dall’attenzione del proprietario. Oppure, il gioco potrebbe essere stato rinforzato in passato da altri stimoli: forse il proprietario si univa regolarmente al gioco o portava il cane a fare una passeggiata. Un’altra ipotesi è che proprietari attenti possono far sentire i cani al sicuro e a proprio agio, condizioni necessarie per giocare. Infatti, anche se gli animali approfondiscono le loro relazioni attraverso il gioco, quest’ultimo comporta dei rischi: esiste la possibilità che, giocando, si generi una tensione tale da portare all’aggressione. Forse una persona attenta rende questo rischio più remoto e, di conseguenza, rende più probabile che il gioco stesso si verifichi. Infine, è possibile che la presenza di un proprietario attento migliori i sentimenti dei cani, forse causando un aumento dell’ossitocina che si traduce in uno stato emotivo generale più positivo.

Anche se ancora non si conosce quale sia davvero la ragione di questo comportamento, lo studio fornisce una base importante per future ricerche. Per il momento, noi possiamo semplicemente continuare a giocare con i nostri cani sapendo che siamo parte integrante della loro felicità!

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